Tragedia Marmolada, accertate 11 vittime. Zaia: “Finita nel peggiore dei modi, esprimo il mio cordoglio”
Otto di queste vittime sono venete, la nostra Regione paga un tributo pesantissimo.
E' pesantissimo il bilancio della tragedia della Marmolada: sono 11 le vittime accertate.
Marmolada, accertate 11 vittime
Sabato 9 luglio 2022 alle 18 il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha partecipato alla Santa Messa in suffragio delle vittime della Marmolada nella chiesa parrocchiale di Canazei. Il Governatore nell’apprendere la notizia del bilancio definitivo delle vittime travolte dalla valanga di ghiaccio e rocce sulla Marmolada ha affermato:
“Purtroppo è finita nel peggiore dei modi. Non c’è più nessuna speranza. Con le analisi dei Ris, gli 11 dispersi iniziali della tragedia sulla Marmolada sono diventate 11 vittime ufficiali. Siamo vicini ai familiari delle persone che hanno vissuto una delle più brutte pagine di storia delle nostre montagne, un episodio che si fa fatica ancora ad accettare e a comprendere”.
“Otto di queste vittime sono venete, la nostra Regione paga un tributo pesantissimo. Ringrazio i soccorritori, le forze dell’ordine, i volontari e il personale sanitario che subito dopo il tremendo boato di domenica scorsa hanno dato tutto. Ricordo che abbiamo anche 8 feriti, tre dei quali sono stati ospitati negli ospedali veneti. E ringrazio tutti gli operatori che nel corso di tutta questa settimana hanno in qualche caso addirittura rischiato la loro stessa vita durante le ricerche, nella speranza di trarre in salvo eventuali superstiti”.
Proseguono le ricerche
Il presidente della Regione ha concluso:
“Le ricerche tuttavia non si fermano e proseguiranno nei prossimi giorni: lo si deve per rispetto verso chi non potrà più riabbracciare i propri cari. Ai familiari delle vittime va il mio più sincero e totale cordoglio”.
Le vittime Venete
La provincia di Vicenza è stata duramente colpita da questa tragedia, basta pensare ai vicentini che hanno perso la vita travolti da ghiaccio e rocce. Sono stati identificatil 27enne Filippo Bari, che qualche minuto prima della tragedia aveva inviato un selfie alla famiglia.
Tra le vittime c’è Davide Miotti, 52enne guida alpina originario di Cittadella e titolare di un negozio a Tezze sul Brenta con la moglie Erica Campagnaro 45enne, come lui grande appassionata scalatrice. La coppia viveva a Cittadella, lasciano due figli di 25 e 16 anni.
Tra le vittime c’è anche Tommaso Carollo, 48enne originario di Thiene e residente a Zané, appassionato di montagna e manager. Un volto molto noto nell’Altovicentino, purtroppo anche lui è rimasto travolto dalla “cascata” di pietre e ghiaccio.
La compagna di Carollo è invece miracolosamente sopravvissuta ed è tra i feriti ricoverati all’ospedale di Trento.
Altre due salme appartengono a Gianmarco Gallina, 36enne geometra originario di Montebelluna e residente a Villa d’Asolo (Treviso). Con lui è deceduta anche la compagna, Emanuela Piran, 36enne di Bassano del Grappa, impiegata.
Per giorni si è cercato Nicolò Zavatta, 22enne di Barbarano Mossano, purtroppo anche lui deceduto. Venti minuti prima della tragedia il giovane aveva chiamato la madre Francesca. Papà Michele ha anche fatto pubblicare sul gruppo Facebook "DoloMitici!" una foto del ragazzo felice mentre si arrampica. Nel post si legge:
"Arrivederci Nicolò Zavatta , il tuo papà Michele ti ha voluto regalare un ritratto d'onore nel gruppo di cui facevi parte con orgoglio.
22 anni ed il sogno di un vero alpinismo, ti hanno portato sui fianchi della Regina.
Non era la vetta la tua destinazione, ma qualcosa di più grande: un corso di sicurezza e salvamento in crepaccio, insieme a Paolo Dani.
Ti dobbiamo un favore, quello di ricordarti così, risoluto nella tua vocazione tra queste rocce, ora felice per sempre.
Un abbraccio immenso alla tua famiglia da tutti gli admin DoloMitici! e da tutti i componenti del gruppo.
A tutte le famiglie addolorate.
E al Dio del cielo e Signore delle cime, una preghiera."
Tra le vittime c'è anche Paolo Dani, 52enne di Valdagno. Il 52enne era noto per essere un’esperta guida alpina. Secondo quanto ricostruito, Paolo era partito con un gruppo di amici per una cordata domenicale.
Data la sua esperienza, per lui la regina della Dolimiti non aveva segreti e il 52enne spesso portava gli escursionisti in quota, fino a Punta Penia.