Inchiesta morte Michele Merlo: medico di base nel registro degli indagati, l’ematoma è stato sottovalutato
Secondo il pm il medico di base poteva accorgersi che l’ematoma poteva essere qualcosa di molto più grave e che bastava ordinare gli esami del sangue per accorgersi che era in atto un’infezione.
Prosegue l’inchiesta sulla morte del giovane cantante Michele Merlo per ischemia cerebrale, nel registro degli indagati c’è il nome del medico di base.
Inchiesta morte Michele Merlo: medico di base nel registro degli indagati
Proseguono le indagini per fa luce sulla morte di Michele Merlo, in arte Mike Bird, ex concorrente di X Factor e di Amici di Maria De Filippi deceduto il 6 giugno 2021 a causa di un'emorragia cerebrale provocata da una leucemia fulminante. I Carabinieri del Nas hanno sentito più volte il papà di Michele, Domenico che ha spiegato che 10 giorni prima del decesso era in vacanza con la moglie e il cane del figlio in Trentino Alto Adige e in quell’occasione ha saputo dell’ematoma alla gamba sinistra che però il figlio non riusciva a spiegare la sua provenienza. La Procura di Vicenza ha scritto nel registro degli indagati Pantaleo Vitalino, 40enne con studio a Rosà, medico di base che il 26 maggio 2021 visitò Michele.
Secondo il pm il medico di base poteva accorgersi che l’ematoma poteva essere qualcosa di molto più grave e che bastava ordinare gli esami del sangue per accorgersi che era in atto un’infezione. Secondo i perito, Michele Merlo avrebbe avuto una probabilità di sopravvivenza che rientra nella fascia tra il 79 e l’87%.
Si attende l’incidente probatorio
Per il 2 marzo 2022 è stato programmato l’incidente probatorio che potrebbe portare a termine l’inchiesta. Gli investigatori hanno raccolto numerose email, cartelle cliniche, foto e testimonianze. E’ emerso che i primi ematomi sono emersi il 7 maggio 2021 sulla schiena e sull’avambraccio destro, mentre quello sulla gamba sinistra è apparso il 16 maggio, per estendersi poi dall’inguine al ginocchio il 19 maggio.
Michele il 26 maggio alle 11.49 aveva inviato una mail al medico di base Pantaleo Vitalino dove gli chiedeva un appuntamento urgente perché provava un forte dolore sottocutaneo e che aveva riscontrato anche un grumo solido. Aveva inoltre allegato una foto dell’ematoma. Di tutta risposta però, gli era stata inviata una mail che gli spiegava che “La mail è unicamente per la richiesta di terapia cronica. Per qualsiasi altro motivo chiamare in segreteria. Inoltre chiediamo di non inviare foto”.
A quel punto, dopo qualche ora Michele decide di recarsi al Pronto soccorso di Cittadella, alle 14.45 gli assegnano il “codice bianco” e nella scheda del triage viene evidenziato che il paziente ha riferito un ematoma alla coscia da circa una settimana e che nega eventuali traumi. Dopo due ore di attesa però Michele si stanca e si fa accompagnare dalla fidanzata nello studio del medico di base. Vitalino lo visita e secondo lui l’ematoma è riconducibile a uno strappo muscolare tant’è che gli applica una benda allo zinco. Su questo punto Vitalino ha successivamente spiegato alle testate giornalistiche che il ragazzo gli aveva riferito di essersi procurato l’ematoma durante il trasloco, così gli aveva suggerito di ripresentarsi il 31 maggio per una visita.
Azienda Zero "difende" il medico di base
Il medico di base ha inoltre riferito agli ispettori inviati dalla Regione che il 3 giugno aveva ricevuto un’altra email da parte di Michele dove scriveva: “Mi sento molto dolorante in gola e ho la febbre costante che sale e scende. Posso sapere come muovermi?”.
A questo punto Vitalino gli aveva proposto di cambiare antibiotico e di rivolgersi alla guardia medica. Secondo gli ispettori di Azienda Zero il medico di base ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità e nella relazione presente in Procura si legge che secondo Azienda Zero non emergono dei rilievi particolari su come Vitalino ha gestito il paziente.
Dubbi anche su un medico bolognese
Le indagini dei Carabinieri del Nas hanno permesso di scoprire che tra il 21 giungo e il 13 dicembre 2022 Vitalino ha effettuato 4 accessi alla cartella del paziente. Gli investigatori però restringono il campo anche su Enrico Giannini, il medico bolognese che il 3 giugno ha visitato Michele nell’ambulatorio di Continuità assistenziale di Vergato. Il medico gli aveva diagnosticato una tonsillite ma, secondo i Carabinieri, Giannini avrebbe dovuto notare la condizione di grave salute di Michele, trattando quindi con superficialità i sintomi riconducibili alla leucemia.
Michele dimenticato a Sanremo
Il sogno di Michele infatti era quello di poter riuscire, un giorno, a calcare il palco più importante della canzone italiana. I suoi brani però non furono accettati e quest’anno i fan avevano chiesto che, in occasione del Festival, Amadeus prevedesse uno spazio per ricordare Michele. Richiesta che però è caduta nel vuoto e non è stata accolta.