Indagini in corso

Doppio femminicidio a Vicenza: cosa voleva fare l'assassino con tutto quell'esplosivo?

Zlatan Vasiljevic di 42 anni, il responsabile del duplice femminicidio Vicenza, era stato arrestato nel 2019 per maltrattamenti. Era uscito dal carcere da 3 mesi.

Doppio femminicidio a Vicenza: cosa voleva fare l'assassino con tutto quell'esplosivo?
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Chissà cos’è passato nella testa all’assassino quando s’è messo a lanciare due piccoli ordigni “di fabbricazione slava modello M52” verso l’autostrada. Nella sua auto sono state trovate due pistole.

Duplice femminicidio Vicenza

C’è ancora sgomento per la tragica morte della 42enne Lidja Miljkovic e di Gabriela Serrano. Uccise a colpi di pistola dallo stesso uomo, Zlatan Vasiljevic. Non è ancora ben chiaro il piano del killer, quello che è certo è che voleva fuggire dato che nell’auto, dov’è stato poi ritrovato privo di vita, c’erano due valigie e dei borsoni con abiti, accessori e scarpe.
Ma qualcosa è scattato nella sua testa che gli ha fatto sicuramente cambiare idea mentre percorreva la tangenziale che attraversa Vicenza.

Ricostruendo la vicenda, ieri mattina mercoledì 8 giugno 2022, Lidja Miljkovic (che è residente a Schio), aveva appena accompagnato i figli, di 13 e di 16 anni, a scuola. Si era poi diretta in Via Vigolo dove lavora come colf, quando è stata raggiunta dall’ex compagno che ha iniziato a sparare numerosi colpi mentre la donna era ancora in auto.

La donna sarebbe poi uscita dall'auto per tentare la fuga però sarebbe stata raggiunta da una raffica di proiettili che non le hanno lasciato scampo.

La fuga

Immediate le ricerche di Zlatan Vasiljevic che era fuggito dopo l’omicidio. Le Forze dell’ordine hanno esteso le ricerche in tutto il Veneto, il Questore Paolo Sartori ha chiesto l'intervento per le ricerche di un elicottero e dei reparti speciali, per pattugliare la zona. Dopo alcune ore le Forze dell’ordine hanno rintracciato l’auto del killer sulla piazzola di sosta in Tangenziale Ovest di Vicenza.

Secondo quanto è emerso, l’uomo durante la fuga ha fatto esplodere due granate: la prima è finita nel fossato che separa il guardrail della tangenziale da quello che delimita l’A4, causando un cratere nel terreno. La seconda granata invece è esplosa proprio mentre arrivava una vettura che è stata raggiunta fortunatamente solo dalle schegge.

Il rinvenimento dei cadaveri

Le Forze dell’ordine, appena giunte sul posto hanno notato subito i cadaveri di Zlatan Vasiljevic e Gabriela Serrano entrambi sui sedili posteriori. Quello che ha preoccupato i poliziotti era che il killer aveva ancora in mano la pistola con dei colpi in canna e che nell’abitacolo c’era la spoletta di una delle M52.

Il timore dei poliziotti era che la vettura fosse carica di esplosivo quindi sul posto sono intervenuti gli artificieri el’Unità operativa di pronto intervento della Polizia. E’ stato chiuso il traffico lungo la tangenziale e l’autostrada mentre gli investigatori hanno lasciato campo libero al robot-artificiere.

Poi un agente, con indosso la tuta protettiva, si è avvicinato e ha ispezionato l’interno dell’abitacolo. Fortunatamente non sono stati trovati altri ordigni inesplosi, nell’auto c’era però anche una seconda pistola, oltre a quella che era stata utilizzata per uccidere l’ex compagna e la fidanzata.

E’ emerso che Gabriela Serrano era già in auto durante il primo femminicidio. Secondo quanto riferito inoltre, nei confronti dell'ex compagno era stata emessa nel 2019 un'ordinanza di divieto di avvicinamento a Lidja Miljkovic e il killer era uscito da 3 mesi dal carcere.

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