“Non andare in giro da sola, sei in pericolo”: lettera anonima a Lidija 3 giorni prima della tragedia
Il Tribunale di Vicenza aveva rigettato la richiesta di sospensione della pena di Zlatan Vasiljevic, 2 anni per maltrattamenti e lesioni personali nei confronti di Lidija.
Emergono ulteriori dettagli sul duplice femminicidio, 3 giorni prima della tragedia Lidija aveva ricevuto una lettera anonima.
“Non andare in giro da sola, sei in pericolo”
Una lettera anonima era stata recapitata a Lidija Miljkovic tre giorni prima della terribile tragedia. Proseguono le indagini sul duplice femminicidio di Vicenza dove Zlatan Vasiljevic ha ucciso con un colpo di pistola l’ex fidanzata Gabriela Serrano, venezuelana che abitava a Rubano (Padova), per poi dirigersi in Via Vigolo a Venezia dove ha ucciso Lidija Miljkovic con numerosi colpi di pistola. Il compagno di Lidija, Daniele Mondello ha affermato:
“Ho trovato una lettera in forma anonima, scritta in calligrafia irriconoscibile che riportava: 'Ciao Lidia, non andare in giro da sola , sei in pericolo è grave, tua amica'. Avevamo un appuntamento con l’avvocato per portargli la lettera per capire se si poteva fare qualcosa. Purtroppo l’avvocato mi ha poi detto che non avrebbero potuto fare nulla”.
La folle fuga
Dopo l'uccisione di Lidija erano subito scattate le ricerche di Zlatan Vasiljevic che era fuggito. Le Forze dell’ordine avevano esteso le ricerche in tutto il Veneto, il Questore Paolo Sartori aveva chiesto l'intervento per le ricerche di un elicottero e dei reparti speciali, per pattugliare la zona.
Dopo alcune ore le Forze dell’ordine erano riusciti a rintracciare l’auto del killer sulla piazzola di sosta in Tangenziale Ovest di Vicenza. Al suo interno c'erano i corpi privi di vita del killer e di Gabriela.
Secondo quanto è emerso, l’uomo durante la fuga ha fatto esplodere due granate: la prima è finita nel fossato che separa il guardrail della tangenziale da quello che delimita l’A4, causando un cratere nel terreno. La seconda granata invece è esplosa proprio mentre arrivava una vettura che è stata raggiunta fortunatamente solo dalle schegge.
Il carcere e i maltrattamenti
Nei confronti di Zlatan Vasiljevic era stata emessa nel 2019 un'ordinanza di divieto di avvicinamento a Lidija Miljkovic e il killer era uscito da 3 mesi dal carcere. Il Tribunale di Vicenza aveva rigettato la richiesta di sospensione della pensa, 2 anni per maltrattamenti e lesioni personali nei confronti di Lidija.
Nel dispositivo si legge: “Per la lunghissima protrazione dei maltrattamenti l’imputato non si asterrà da ulteriori condotte di aggressione”. E' stata però la Corte d’Appello di Venezia a sospendere la pena sulla base del rapporto Serd che garantì l’astinenza dall’alcol e dall’associazione che seguì il percorso riabilitativo di Zlatan Vasiljevic.