I° Maggio

Festa del lavoro, come cambia il lavoro: part-time la forma più diffusa nel terziario

Una analisi dell'Osservatorio Veneto su un contratto sempre più diffuso anche per la flessibilità ed il tempo libero

Festa del lavoro, come cambia il lavoro: part-time la forma più diffusa nel terziario
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Oggi che è la giornata del lavoro, complice la festa ed il bel tempo magari ci dovremo occupare anche di incidenti ed altre brutte notizie ma una positiva ed in tema con la giornata non poteva mancare.

Il lavoro part-time

Dunque: il Contratto di lavoro part-time risulterebbe il più diffuso nel terziario e per i rapporti di breve durata.
L’Osservatorio di Veneto Lavoro ne ha analizzato la diffusione e l’utilizzo scoprendo che il contratto a tempo parziale è uno strumento chiave per:

  • rispondere alle sfide poste da un mercato del lavoro in continua trasformazione;
  • conciliare la vita lavorativa con quella personale e famigliare del lavoratore.

In Veneto i dati sono in linea con la media europea: i lavoratori part-time sono 415 mila, il 18,6% del totale degli occupati. Elevato il divario di genere, con un’incidenza sul totale degli occupati che raggiunge il 6% tra gli uomini e il 35% tra le donne.

Modalità tutt'altro che marginale

Pensato come leva per favorire l’inclusione lavorativa di giovani, donne, lavoratori in età matura e persone con difficoltà di accesso stabile all’occupazione, oggi il part-time non rappresenta più una modalità di lavoro marginale, ma un elemento strutturale del mercato del lavoro in tutta Europa.

Nonostante la crescita registrata negli ultimi anni, l’incidenza del part-time in Italia e in Veneto è in linea con la media europea (19%), che varia significativamente tra i Paesi in base a normative nazionali, composizione del mercato del lavoro, peso di settori come commercio e servizi, politiche di welfare.

In lieve crescita il 2024

Nel 2024 le assunzioni a tempo parziale sono state circa 288 mila (61% donne, 39% uomini), il 33% delle assunzioni totali, con una lieve crescita rispetto all’anno precedente (+2%) soprattutto per la componente maschile.

L’incremento del lavoro a tempo parziale è strettamente connesso al comparto dei servizi, mentre è meno diffuso in agricoltura, nell’industria.

Opportunità o scelta obbligata?

In verità, non sempre il part-time è una scelta volontaria del lavoratore ma talvolta è una scelta obbligata per i lavoratori, costretti ad accettare un orario ridotto come alternativa alla disoccupazione totale.

L’impatto del part-time in termini di qualità del lavoro risulta quindi dipendere da come viene utilizzato e dal contesto in cui si inserisce: da un lato, rappresenta un’opportunità per chi cerca maggiore flessibilità, consentendo una migliore gestione del tempo tra lavoro, famiglia, formazione o altri impegni personali, dall’altro può rivelarsi in alcuni casi una scelta obbligata caratterizzata da minori opportunità di carriera, stipendi più bassi e un sistema pensionistico penalizzante.

Per saperne di più, cercate il report “Part-time e mercato del lavoro in Veneto: scelte, necessità, strategie”: http://www.venetolavoro.it

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