A Vicenza

No-Vax, bomboletta rossa alla mano, ora attaccano il sindaco Possamai e la sede del Partito Democratico

Si allarga il tiro dal livello istituzionale e la protesta "no vax" passa a nomi e cognomi. Solidarietà per Possamai.

No-Vax, bomboletta rossa alla mano, ora attaccano il sindaco Possamai e la sede del Partito Democratico
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Certo che prendersi del "politico pro vax, boia e nazista", ad un Sindaco rappresentante della Sinistra, la cosa non può far piacere, ma tant'è, anche se tali esecrabili espressioni e forme di protesta, finiscono per screditare chi le attua, non sopisce il rancore dei "no vax" per le tante forme di costrizione e limitazione della libertà che avrebbero patito durante la perniciosa influenza che ci ha tenuto tutti in scacco per anni.

Le ragioni delle parti

Sulla bontà delle decisioni adottate dal Governo Conte e dai portatori del pensiero vigente all'epoca e che oggi deve accusare i colpi che piovono sempre più frequentemente anche dagli ambienti scientifici, si è detto e potremmo continuare a dire tutto ed il suo contrario.

Modalità e forme di protesta dei "no vax" non condivisibili, dunque, resta il fatto che le due fazioni sono in lotta: quella di parte governativa garantita anche da norme di salvaguardia, l'altra ancora arrabbiata per le forme di coercizione subite come neanche in tempo di guerra talvolta sarebbe capitato.

La pazienza ha un limite

In questo clima, ha buon gioco il Sindaco Giacomo Possamai a protestare contro l'ennesimo episodio di vandalismo ai danni della sede vicentina del PD:

"Siamo stanchi di questi imbrattatori. Non mi fermeranno e non ci faremo intimidire".

Vorrebbe Possamai, insomma, che il nuovo modo di guardare a quanto è successo, potesse mettere a tacere una volta per tutte anche le incivili proteste che registra nella sua Città.

Lui, intanto, incassa la solidarietà delle forze di centrosinistra cittadino, del gruppo regionale del Pd, del Movimento 5 Stelle di Vicenza.

Solidale anche Zaia

Non solo d'ufficio, pare, anche quella del governatore Luca Zaia che negli anni della malattia era uno dei più attivi e imitati nelle forme di comunicazione, il quale considera:

"Offendere un partito o un amministratore imbrattando dei muri, è quanto di più antidemocratico ed incivile esista. Un gesto compiuto in maniera anonima da chi evidentemente non sa trovare altri modi per affermare le proprie idee".

La novità della protesta "no vax", infatti starebbe proprio nel fatto che per la prima volta ad essere additato di presunta mala gestio sanitaria, non è solo una sede di partito, una redazione, un ospedale, ma una persona fisica.

L'affare si ingrossa

Non solo a Vicenza, peraltro, negli ultimi mesi i vandalismi avrebbero ripreso vigore ed a farne le spese sono state, ad esempio, la nuova sede vicentina di Fratelli d’Italia, quella del Psi ed ora quella del Pd, per non parlare di redazioni dei media tra i quali Netweek non è scampata.

Tornando a Vicenza, le mura del chiostro dell'ospedale sono state prese di mira solo sul finire della scorsa settimana,  ma invettive vengono da tempo vergate su opere pubbliche ed edifici abbandonati.

Il Sindaco Possamai sbotta:

"Penso di interpretare la voce di molti dicendo che siamo stanchi di chi continua a imbrattare sedi e muri con messaggi apertamente anti-vaccinisti e in alcuni casi con minacce rivolte a medici, politici e giornalisti. Non è un caso, infatti, che le scritte si ripetano soprattutto avanti a redazioni, sedi di partiti e dei luoghi di cura".

Così dicendo egli sembrerebbe quasi non voler andare alle cause, ma prendersela piuttosto con gli effetti, salvo precisare immediatamente che a suo avviso:

"La spiegazione è semplice: chi nega la realtà se la prende con chi ha salvato la vita di milioni di persone. Sono stati, infatti, i medici a curarci, i politici e gli amministratori ad assumere le decisioni e i giornalisti a raccontare ed analizzare la realtà dei fatti. Continuerò a ribadirlo con la massima serenità e convinzione".

Giancarlo Andolfatto

Commenti
CITTADINO

Vergogna e disprezzo per chi imbratta i muri della Città del Palladio, spesso con scritte oscene. Se scoperti, questi incivili vanno severamente puniti. Vanno immediatamente ripuliti per il decoro della nostra Città, meta di un turismo selezionato anche straniero. Vanno pulite le targhe delle vie cittadine, spesso illeggibili, ed il verde in esubero, come la Torre di Mure San Domenico o la rotatoria di Via IV Novembre, vicino all'Istituto Rossi. Grazie Signor Sindaco!.

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