Trissino: incendio alla Mendeleev. L'aggiornamento dell'Arpav
Lo scorso 16 gennaio era andato a fuoco lo stabilimento della Mendeleev a Trissino
L'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente del Veneto ha emanato ieri, 3 febbraio 2025, un Comunicato stampa per rendere conto della situazione provocata il 16 gennaio 2025 a Trissino (VI) dall'incendio nell’azienda Mendeleev, di cui abbiamo riferito anche noi. Era successo di notte nella ditta che produce batterie, la gente era stata messa in allarme delle detonazioni, ma la spettacolarità degli scoppi non aveva ingannato la popolazione rispetto ai possibili rischi ambientali.
Arpav era però intervenuta per seguire, passo dopo passo, l'evolversi della situazione, sempre escludendo rischi per la salute avendo da subito rilevato:
"tracce di inquinanti tipici di inquinamento da traffico presenti in generale anche negli incendi"
e confermando anche ieri valori di Idrocarburi che vengono solitamente;
"rilevati nei periodi invernali nelle aree ad elevata antropizzazione".
In sintesi, tutte le attività svolte
Operazioni di spegnimento in corso, il 16 e il 17 gennaio 2025 sono stati effettuati campionamenti di aria ambiente per la determinazione della concentrazione di solventi organici in via dell’Artigianato a Trissino (Rapporti n. 99369 e 999445), uno in zona di ricaduta lontana in via Ciro Menotti ad Arzignano (Rapporti n. 999370 e 999447), ed uno in zona ricaduta vicino in via Postale Vecchia (Rapporti n. 999371 e 999446) sempre a Trissino.
Gli esiti tranquillizzanti
Gli esiti dei rapporti di prova non hanno rilevato particolari problemi ambientali direttamente connessi all'incendio, quanto piuttosto a tracce di inquinanti tipici di inquinamento da traffico presenti in generale negli incendi.
I campionamenti eseguiti il 17 gennaio, peraltro, dimostrano il rientro alla completa normalità.
Nel punto di ricaduta di via Ciro Menotti a Tezze di Arzignano (vedi mappa), sono stati eseguiti due campionamenti con alto volume per la determinazione degli Idrocarburi Policiclici Aromatici, Diossine e Furani, Policlorobenzobifenili e metalli sia il 16 gennaio che il 21 gennaio, a distanza di alcuni giorni dall’evento.
Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici, avevano una concentrazione del composto Benzo(a)pirene pari a circa 4,6 ng/m3 che superava il valore obiettivo di 1 ng/m3 dalla normativa sull’aria, non difforme dai valori rilevati nei periodi invernali nelle aree ad elevata antropizzazione, come quelle in esame.
Anche tale valore è sceso a 1,5 ng/m3 nel campionamento del 21 gennaio a dimostrare la tendenza verso il rientro alla normalità.
Stesso discorso vale per Policlorobenzobifenili e Diossine e Furani per i quali sono stati registrati valori inferiori ad altri eventi incidentali simili avvenuti nella provincia di Vicenza. Anche qui tutto era rientrato nella normalità con il campionamento del 21 gennaio.
Il campionamento di Piombo, Arsenico, Cadmio e Nichel presenti nell'aria, invece, seppur con valori mediamente superiori a quelli normalmente rilevati, non ha esposto concentrazioni oltre la soglia di pericolo anche se Arpav sta comunque svolgendo altri approfondimenti.