Proclamato lo stato di agitazione

Personale scolastico "a rischio", sindacati sul piede di guerra

La Giunta comunale, secondo quanto riferito dai rappresentanti sindacali, starebbe valutando di esternalizzare alcuni servizi educativi e scolastici, per poter procedere ad un riassetto della gestione del servizio.

Personale scolastico "a rischio", sindacati sul piede di guerra
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato delle sigle sindacali che rappresentano il personale scolastico delle scuole vicentine.

Personale scolastico "a rischio", sindacati sul piede di guerra

Le scriventi Organizzazioni Sindacali e Rsu, a seguito di assemblee del personale, tenute in data 11 e 14 maggio 2021, comunicano che è stato indetto lo stato di agitazione del personale dei servizi educativi e scolastici del Comune di Vicenza. L’iniziativa è dovuta alle seguenti motivazioni:

Le Organizzazioni sindacali e le Rsu sono venute a conoscenza, senza alcuna informazione formale da parte degli organi del Comune, che la giunta starebbe valutando di esternalizzare alcuni servizi educativi e scolastici, per poter procedere ad un riassetto della gestione del servizio in parola.

E’ stato chiesto da parte delle scriventi OO.SS e Rsu un incontro urgente con il Sindaco che è avvenuto in data 5 maggio 2021.

Il sindaco ha illustrato la situazione e ha giustificato l’iniziativa della giunta comunale necessaria e urgente, a seguito delle maggiori entrate di bilancio dovute ai ristori covid, che avrebbero comportato la riduzione della possibilità assunzionale del Comune, per il rapporto tra le entrate correnti e le spese del personale.

Il Sindaco ha dichiarato di aver inviato agli organi di governo una richiesta per derogare le norme sulla capacità assunzionale, in modo da potere escludere nel calcolo le maggiori entrate straordinarie. Lo stesso ha assicurato che non sono in atto processi di privatizzazione, non escludendo la possibilità di esternalizzare alcuni servizi scolastici affidando a terzi la gestione.

Il sindacato ritiene che non sia stata programmata per tempo la possibilità di sostituire il personale per dare continuità al servizio pubblico con una gestione diretta.

L’urgenza, che è emersa rispetto alla riduzione della capacità assunzionale, è solo l’evidenza di una carenza strutturale che si è protratta negli anni. Un’eventuale deroga, che determinasse una sterilizzazione delle entrate dovute ai ristori covid, quindi la riattivazione delle capacità assunzionali dell’ente, non porterebbe alla soluzione del problema. Ci risulta che le necessità di organico siano attualmente di 30 unità, con una previsione di 48 unità nel luglio 2022.

A queste carenze nei servizi educativi va aggiunta anche la necessità di integrare l’organico per sostituire il personale che è andato in quiescenza, negli altri servizi comunali, e che pertanto le disponibilità di bilancio, indicate in 800.000 euro, potrebbero consentire l’assunzione di circa 20/25 dipendenti per tutti i servizi comunali.

Il sindacato prende atto che non sono state avviate dal Comune procedure per la formazione di graduatorie per l’assunzione di personale anche a tempo determinato, o con contratti stagionali nelle forme consentite dalle norme in materia di pubblico impiego, e che invece l’amministrazione ha emanato direttive per cambiare orari del personale e disciplinare la pausa degli operatori ausiliari addetti alle cucine, senza alcuna informazione né confronto con le parti sindacali, direttive che hanno originato confusione e compromesso l’efficienza della gestione dei servizi scolastici.

Il sistema educativo e scolastico ha bisogno di una chiara programmazione per consentire un avvio certo e sicuro con il prossimo anno scolastico già dal 1° settembre 2021.

L’amministrazione è nettamente in ritardo e non si intravvede un piano strategico che consenta alle famiglie, agli alunni e ai professionisti che operano nel servizio, la certezza e la serenità necessaria per orientare le scelte personali, famigliari e professionali.

Ricordiamo che a seguito dell’emergenza covid, il personale ha garantito la continuità del servizio, con capacità e competenza, sostenendo in ogni modo i bisogni delle famiglie, e che ora il servizio in parola avrebbe bisogno di stabilità e di certezze.

La ventilata ipotesi di esternalizzare i servizi non è la soluzione e aumenta l’allarme tra gli operatori e la cittadinanza.

Il sindacato ritiene che debba escludersi qualsiasi iniziativa che porti a frammentare e parcellizzare pezzi del servizio educativo, che porterebbe a compromettere la qualità, a minare l’efficienza e l’efficacia del servizio scolastico comunale.

L’allarme va esteso anche per gli altri servizi comunali che, senza una seria programmazione del fabbisogno del personale, rischierebbero la stessa sorte.

Le scriventi OO.SS e Rsu chiedono:

  • il rispetto delle relazioni sindacali e la trasparenza dell’azione amministrativa sulle reali intenzioni della giunta, indipendentemente dalle dichiarazioni rassicuranti sugli organi di stampa, che non hanno alcuna efficacia sul merito, sui contenuti e sulle possibili soluzioni, che devono trovare riscontro sui tavoli negoziali e di confronto;
  • la convocazione di un tavolo permanente per affrontare le problematiche del servizio educativo e scolastico del Comune di Vicenza, e per contribuire a delle soluzioni che traguardino l’emergenza e diano una prospettiva per i prossimi tre/cinque anni;
  • la revoca di qualsiasi direttiva emanata dalla dirigenza sugli orari e sulle pause, in attesa di ridefinire l’organizzazione del servizio;
  • la predisposizione di bandi per il reclutamento di personale con carattere di urgenza al fine di mantenere inalterato il rapporto educatori/bambini nel rispetto della legislazione vigente, per consentire le possibili assunzioni già dal 30 giugno.

In copertina foto d'archivio Alessandro Di Mise ©.

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