Omicidio di Marano, l'assassino soffriva di disturbi depressivi
L'uomo si è tolto la vita in carcere.
Emergono nuovi particolari sulla vicenda dell'omicidio di Marano Vicentino nel quale ha perso la vita Mario Valter Testolin. L'assassino, Gelindo Renato Grisotto, che ieri era stato arrestato e durante gli interrogatori aveva ammesso le proprie colpe, si è tolto la vita in carcere. Ora si scopre che l'uomo soffriva di disturbi depressivi.
Disturbi depressivi
Durante l'interrogatorio Grisotto aveva confessato la propria colpevolezza, ricostruendo con lucidità e precisione i vari passaggi che lo avevano preceduto - aveva raggiunto con l’auto la vittima mentre era intenta a caricare una cisterna collegata a un trattore, con la deliberata volontà di fare uso della rudimentale arma da fuoco che aveva portato con sé insieme a quattro munizioni - parlando dell’antico e mai sopito rancore che nutriva nei confronti del Testolin per alcuni supposti torti subìti in seguito alla stipulazione dell’ atto di compravendita di un terreno agricolo ed alle iniziative in sede giudiziaria intraprese dalla vittima. Nel corso dell’ interrogatorio, sia il magistrato che i carabinieri hanno cercato di appurare se vi fossero eventuali patologie e disturbi psicologici e/o comportamentali, tenuto conto anche della situazione familiare (Grisotto risultava coniugato, padre di due figli, sebbene di fatto vivesse separato dai familiari all’interno della comune abitazione). Lo stesso Grisotto durante l’ interrogatorio aveva dichiarato di non essere sottoposto a trattamenti terapeutici o farmacologici per disturbi comportamentali ed il medico curante – sentito già nella giornata di ieri dai militari dell’ Arma – aveva confermato tale circostanza, riferendo di avere sottoposto a visita alcuni anni addietro l'uomo che lamentava disturbi depressivi e di avergli prescritto un consulto presso un centro specialistico, senza che tale indicazione avesse avuto seguito da parte del paziente. Il magistrato aveva comunque dato disposizione ai militari dell’ Arma di rappresentare al personale della struttura carceraria – al momento dell’ ingresso nella Casa circondariale di Vicenza – la situazione di fragilità psicologica di Grisotto e l’ esigenza di sottoporre a sorveglianza il detenuto.
Il suicidio di questa mattina
Nelle prime ore di questa mattina, alle ore 5,00, la polizia penitenziaria ha segnalato al medico di guardia che Grisotto era stato rinvenuto appeso per i pantaloni ad una trave del vano doccia, all’interno della cella. Il medico - dopo avere rimosso e disteso per terra il corpo con l’ausilio degli agenti - ha rilevato segni evidenti di strozzamento al collo da impiccagione, assenza di reazione agli stimoli verbali e dolorosi, tracce ematiche sulla bocca e sulla maglietta e ha praticato il massaggio cardiaco. Dopo l’intervento del personale del 118, alle ore 5,45 è stato certificato il decesso. Questa mattina, presso la casa circondariale di Vicenza sono in corso di svolgimento attività d’indagine - con acquisizione di rilievi fotografici, documenti ed assunzione di informazioni - da parte dello stesso sostituto Procuratore che aveva coordinato le attività di indagine sull’omicidio nella giornata di ieri e di militari del Reparto Operativo della Comando provinciale Carabinieri di Vicenza per ricostruire le ultime ore di vita di Grisotto dopo l’ingresso nella Casa circondariale ed accertare eventuali omissioni e/o negligenze. Nelle prossime ore sarà disposta l’ autopsia.