Nomadi hanno rubato per cinque anni la corrente per le loro roulotte: sei denunce
Protagonisti del maxi furto, denunciato direttamente dall'Enel di Roma, i membri di tre nuclei familiari di etnia "sinti" stanziati a Costabissara.
Responsabili di furto aggravato e continuato di energia elettrica.
Denunciati sei membri di tre famiglie "sinti"
Furto aggravato di energia elettrica continuato e in concorso. Questo il reato per cui sono stati denunciati sei membri di tre nuclei familiari di etnia “sinti” alla Procura della Repubblica di Vicenza dai Carabinieri di Thiene. Nei giorni scorsi, i militari del Nucleo Operativo Radiomobile di Thiene, hanno terminato gli accertamenti e trasmesso la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Vicenza, di sei persone di tre nuclei familiari - di età compresa tra i 23 e i 56 anni - di origine sinti, responsabili di furto aggravato e continuato di energia elettrica.
La denuncia sporta direttamente dall'Enel di Roma
Le indagini, partite questa estate a seguito di una denuncia dettagliata sporta dal responsabile della rete pubblica “Enel Distribuzione S.p.a.” di Roma, hanno permesso di ispezionare il campo nomadi di Costabissara in uso, per la maggior parte, a nuclei famigliari imparentati tra loro. Le tre famiglie, dimoranti nell’area recintata e messa a disposizione dal comune di Costabissara, avevano allacciato illecitamente l’impianto elettrico delle proprie roulotte e degli elettrodomestici direttamente ad alcuni contatori già presenti e sigillati in passato per morosità della stessa società di distribuzione. Artatamente riattivati, hanno bypasssato la rete pubblica “Enel Distribuzione S.p.a.”. in modo da protrarre, per almeno cinque anni il furto di energia arrecando un danno presunto di oltre seimila euro, il tutto riscontrato unitamente ai dipendenti dell’ENEL, chiamati e intervenuti sul posto per gli accertamenti del caso.
Ecco come avevano manomesso i contatori
Le manomissioni sono state individuate poiché alcune:
- Erano visibili a causa del grovigli di cavi elettrici esposti e collegati ad alcuni salvavita che ha permesso di individuare le varie unità abitative alimentate all’interno del campo nomadi;
- avevano i contatori che, di fatto, non stimavano la fornitura della stessa, in quanto i misuratori erano stati manomessi assieme alle viti antifrode ed erano stati collegati i cavi dei vari impianti privati direttamente alle prese di alimentazione della rete elettrica di distribuzione;
- presentavano un allacciamento fraudolento sulle prese pubbliche mediante la rottura della cassette dove erano alloggiati i contatori, opportunamente divelti dalla propria sede con i cavi dell’impianto privato allacciati direttamente sul cavo di alimentazione pubblica.
I sei componenti dei tre nuclei familiari, secondo quanto accertato dai militari e dai tecnici ENEL, avrebbero manomesso i contatori, riuscendo ad alimentare gratuitamente elettrodomestici e illuminare le proprie roulotte mentre vivevano a Costabissara nel campo nomadi di via IV Novembre. Il 'furto' come anticipato, è durato per almeno cinque anni, proseguendo fino allo scorso mese di luglio.
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