A Vicenza

Lei lo adesca e lo porta in un vicolo, lui lo aggredisce e lo deruba: trovati gli autori della rapina aggravata

Una vicenda avvenuta nella notte dello scorso 20 giugno 2024: fermati A.T., cittadino nigeriano, e B.E. donna italiana residente a Venezia

Lei lo adesca e lo porta in un vicolo, lui lo aggredisce e lo deruba: trovati gli autori della rapina aggravata
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Raggirato da lei, derubato da lui. A distanza di un mese da una rapina aggravata avvenuta a Vicenza, la Polizia di Stato è riuscita a individuare gli autori di una rapina aggravata.

Lei lo adesca e lo porta in un vicolo, lui lo aggredisce e lo deruba

Giustizia è fatta per un cittadino originario del Mali che nella notte dello scorso 20 luglio 2024 è stato vittima di una rapina aggravata in zona ferrovieri a Vicenza. In quell'occasione, il maliano ha intercettato una pattuglia della Polizia di Stato raccontando cosa gli fosse appena accaduto.

Una donna, infatti, lo ha adescato proponendogli una prestazione sessuale e portandolo in una zona appartata di via Genova. E' stato però a quel punto che dal nulla è comparso un uomo che lo ha bloccato e, dopo averlo colpito con una bottiglia, gli ha sottratto il portafoglio e il cellulare.

Individuati i due responsabili

Nell'immediato gli agenti della Polizia di Stato sono riusciti a individuare uno dei responsabili ma, essendo trascorsa la flagranza del reato, lo stesso è stato denunciato alla Autorità Giudiziaria in stato di libertà per il reato di rapina aggravata in concorso.

L’attività di ricostruzione dei fatti, minuziosamente curata da personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha consentito però al Tribunale di Vicenza di emettere adeguate misure restrittive che sono state eseguite nella giornata di giovedì 25 luglio 2024.

Le ricerche condotte dalle pattuglie della Squadra Volanti hanno dato i loro frutti e hanno permesso di rintracciare i due soggetti: si tratta di A.T., cittadino nigeriano con a carico svariati precedenti di polizia, e di B.E., donna originaria di Venezia.

Dopo essere stato fermato, A.T. ha reagito in maniera aggressiva e violenta opponendo resistenza anche alla semplice identificazione tanto da costringere gli Agenti a ricorrere all’uso del taser per arrestare la sua reazione violenta.

Una volta bloccato, A.T. è stato quindi tratto in arresto anche per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. Al termine degli atti di Polizia Giudiziaria, i responsabili venivano associati rispettivamente alla casa circondariale di Vicenza e di Verona a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo dove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.

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