Aveva ucciso il padre a coltellate: confermata la condanna a 24 anni per Raoul Singh
La Cassazione ha respinto l’ultimo ricorso del 22enne che aveva aggredito il genitore nel corso di una violenta lite il 19 agosto del 2020
24 anni di reclusione per Raoul Singh, 22 anni nato in India ma residente ad Arzignano: il giovane è stato ritenuto ufficialmente colpevole di omicidio volontario nei confronti di suo padre Arvinder il 19 agosto del 2020.
Aveva ucciso il padre a coltellate
Ha ucciso il padre: non fu legittima difesa (inizialmente invocata dal ragazzo) e pertanto merita 24 anni di reclusione. E' quanto ha stabilito la Cassazione, che ha respinto l’ultimo ricorso di Raoul Singh. Il giovane, difeso dagli avvocati Emanuele Fragasso junior e Stefania Pattarello che sollecitavano uno sconto di pena, è stato ritenuto colpevole di omicidio volontario.
Dopo la condanna in primo grado all’ergastolo, nel maggio scorso la Corte d’Appello di Venezia aveva confermato l’impianto accusatorio ma aveva accolto, in parte, la linea della difesa infliggendo a Singh 24 anni di reclusione.
Uno sconto determinato dal fatto che le attenuati generiche sono state ritenute equivalenti all’aggravante del rapporto di parentela. Ora quella sentenza è diventata definitiva. Il giovane secondo i giudici ha ammazzato volontariamente a coltellate il padre Arvinder, 49 anni, nell’abitazione di via Tagliamento ad Arzignano il 19 agosto di 4 anni fa, così come contestato dalla procura che aveva coordinato le indagini dei carabinieri della compagnia di Valdagno con il maresciallo Testa.
Condannato a 24 anni di carcere Raoul Singh
L’imputato, ad inizio del processo, aveva letto un memoriale ripercorrendo le difficoltà della sua vita, con un padre alcolista e violento e la necessità che avvertiva di difendere da lui madre e sorella. Raoul, secondo gli inquirenti, aveva quindi simulato di essere stato aggredito dal padre prima di ucciderlo.
Il 22enne, tuttavia, ha sempre sostenuto di avere agito per legittima difesa (sua e della madre) esasperato dai continui atteggiamenti violenti del papà. Una dichiarazione sempre appoggiata anche dalla madre di Raoul.
La difesa in aula ha poi sempre ricordato il giorno in cui Arvinder Singh (era l’11 agosto 2020) avrebbe aggredito (armato di coltello) la figlia, sorella dell’imputato. Un episodio che avrebbe fatto precipitare il già precario equilibrio in cui si trovava la famiglia e su quello che ha preceduto il delitto; analizzando poi le fasi dell’omicidio.
Nonostante ciò, con la sentenza della Corte di Cassazione, la condanna a 24 anni di reclusione per omicidio volontario diventa definitiva. I giudici hanno dunque confermato l'impianto accusatorio, ritenendo Raoul Singh colpevole del delitto.