12enne bocciato perché "troppo bravo", il ricorso al Tar cambia tutto: i giudici lo promuovono
L'intervista all'avvocato Ermelinda Maulucci che ha difeso il ragazzo. Per il giovane talentuoso ci saranno piani di studio personalizzati
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Magari fossero sempre questi i problemi in famiglia. E' più frequente, invece, che crediamo di avere dei geni per figli e che ci accapigliamo con i professori perché li sottostimano. Almeno questo è quanto finisce di solito e sempre più spesso, in cronaca.
I nuovi protagonisti
Qua, al contrario, una famiglia vicentina ha davvero un figliolo 12enne "plusdotato" ovvero provvisto di una maggior dotazione cognitiva ed a scuola la sua peculiarità costituiva quasi un disturbo se non un difetto, tanto che il ragazzo è stato addirittura bocciato.
Insomma, la semplicità routinaria del programma scolastico, a questo studente non bastava; di qui, probabilmente, la difficoltà a stare al passo dei compagni di classe.
L'anno scolastico era il 2023/24 ed il ragazzo frequentava la 2^media in un Istituto della provincia. Cosa ha fatto la scuola? Anziché predisporre per lui un piano educativo didattico, lo ha bocciato.
Qui i genitori dei presunti geni, ma anche di quelli veri, non ci stanno e quindi, anche in questo caso hanno fatto ricorso al TAR del Veneto, ottenendo la promozione del figliolo alla 3^ media, in ragione dei bisogni educativi speciali che la scuola non aveva valutato appieno.
Ecco, la notizia sarebbe tutta qua, sennonché essa apre fronti nuovi anche sui modi di guardare o valutare la gioventù: anche quella di cui stiamo parlando, infatti, è una nuova diversità che è materia di cui si occupa l'Avvocato Ermelinda Maulucci la quale ha accompagnato lo studente avanti al Tar.
Qual è stato il suo aiuto, Avvocato?
"Il ragazzo è stato patrocinato avanti al Tar del Veneto che, in via cautelativa lo aveva già riammesso nel mese di settembre, cosicché non perdesse l'anno; ora ha solo confermato la sentenza dato che la scuola non aveva predisposto programmi adatti al suo speciale bisogno educativo".
Quindi la problematica è più diffusa di quanto si pensi?
"Certo, la popolazione ad alto potenziale cognitivo è stimata nel 2,5% di quella scolastica e la situazione può portare a valutazioni non consone proprio perché l'intelligenza e l'alto rendimento, non sempre sono direttamente proporzionali al profitto. La plusdotazione, anche nella nota del MIUR del 2019, non fa il paro con l'intelligenza, né viceversa".
Il profitto dello studente, insomma, non sarebbe sempre valutabile con lo stesso metro; per difendere il suo assistito, quindi, che prove ha dovuto esibire?
E' stata depositata una relazione psicologica.
Sembra che anche il legislatore si stia occupando della materia e lei stessa è stata udita in Commissione Cultura del Senato, vero?
"Si, la proposta di legge n. 1607 sull’alto potenziale cognitivo, è stata depositata al Senato dall’Onorevole Pierantonio Zanettin" - vicentino come il protagonista del notro racconto.
"Essa si occuperà dei ragazzi plusdotati, nel senso di garantire la formazione dei docenti ad inquadrare correttamente le singole situazioni, dato che in mancanza dell'adozione di piani didattici personalizzati potrebbe aprirsi un numero sempre maggiore di liti".
Chi ha preso le parti dello studente?
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Ermelinda Maulucci è Avvocato Cassazionista e da diversi anni si occupa di tutela dei diritti degli studenti plusdotati. È stata relatrice in diverse conferenze sul tema ed è autrice di "Alto potenziale cognitivo e doppie eccezionalità" oltre che del libro "Scuola ed alto potenziale cognitivo". Delegata per l'Italia nel "World Council for Gifted and Talented Children", essa è laureata in psicologia clinica, vanta Certificazioni in materia anche da parte dell’Università della California ed è Master in Tutela dei diritti dei minori.