Quattro anni di carcere per Wolfgang Rieke, il camionista che investì Davide Rebellin
La famiglia accoglie la sentenza, ma il dolore per la perdita rimane profondo. La madre: "Mio figlio purtroppo l’ho perso per sempre, non c’è più"
Nella giornata di oggi, lunedì 14 ottobre 2024, il tribunale di Vicenza ha condannato a quattro anni di reclusione Wolfgang Rieke, il camionista tedesco che il 30 novembre 2022 investì e uccise Davide Rebellin, ex campione di ciclismo, a Montebello Vicentino.
Arriva la sentenza, ma il dolore rimane
Il camionista tedesco è stato riconosciuto colpevole di omicidio stradale aggravato dalla fuga, per aver investito l'ex campione di ciclismo mentre si stava allenando in bicicletta a Montebello Vicentino.
La pena, fissata a quattro anni di reclusione, è inferiore ai cinque richiesti dal Pubblico Ministero, Hans Roderich Blattner, anche grazie alla concessione di attenuanti generiche, tra cui un risarcimento di 825mila euro ai familiari della vittima. Rieke, attualmente in Germania per motivi di salute dopo aver subito un ictus, non era presente in aula
La sentenza, letta dal giudice Filippo Lagrasta, ha posto fine al processo di primo grado, ma non al dolore della famiglia di Rebellin. Il fratello Carlo e la madre Brigida Gattere erano presenti in aula, sostenuti dal legale di famiglia, l’avvocato Davide Picco, e dal consulente personale Alessio Rossato.
"Siamo moderatamente soddisfatti per l’entità della pena inflitta considerate le leggi sull’omicidio stradale", ha dichiarato Carlo Rebellin, attraverso il suo consulente. "La Procura ha svolto un importante lavoro e l’imputato ha fatto anche otto mesi di carcere, un evento raro in queste circostanze".
"Anche se lo avessero condannato a dieci anni, Davide non ce l’avrebbe comunque restituito nessuno".
Tuttavia, il dolore per la perdita rimane profondo. La madre Brigida ha espresso il suo dolore con parole semplici ma strazianti:
"Mio figlio purtroppo l’ho perso per sempre, non c’è più".
L'incidente di due anni fa
L’incidente avvenne in una rotatoria di Montebello Vicentino, dove Rebellin fu travolto dal camion guidato da Rieke. Secondo le ricostruzioni della Procura, il ciclista sarebbe stato visibile al conducente per alcuni secondi prima dell'impatto, ma il camionista non avrebbe attivato le luci di segnalazione e non avrebbe prestato soccorso dopo l'incidente, allontanandosi dalla scena. Questo comportamento ha aggravato la posizione di Rieke, rendendolo accusato di fuga oltre che di omicidio stradale.
La difesa aveva cercato di negoziare una pena ridotta tramite patteggiamento, presentando una proposta di 3 anni e 11 mesi di reclusione. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari aveva rifiutato l'accordo, considerandolo inadeguato rispetto alla gravità dei reati contestati.
A questo, si collega anche quanto disse la moglie di Rebellin, Françoise Marie, ancora a luglio 2023, pretendendo che venisse fatta giustizia:
"Il cammino giudiziario sarà ancora lungo ma l'importante è che la persona che ha ucciso mio marito, restando a guardare subito dopo la tragedia senza chiamare i soccorsi, fuggendo e non avendo mai espresso una sola parola di scuse e rimorso, venga arrestata e giudicata per quello che ha fatto."
"È giusto che sia messo di fronte alle sue azioni: un drammatico incidente può capitare, ma la sua reazione, terribilmente vile e senza rimpianti, non è quella di un uomo".