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Cosa fare a Vicenza e provincia: gli eventi del weekend (5 e 6 marzo 2022)

Ecco una selezione di appuntamenti imperdibili per il fine settimana in arrivo.

Cosa fare a Vicenza e provincia: gli eventi del weekend (5 e 6 marzo 2022)
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Un territorio tutto da esplorare, un mare di eventi da seguire, angoli pittoreschi da scoprire... il fine settimana si avvicina e noi vogliamo darvi una mano per scegliere gli appuntamenti più interessanti da seguire. Ecco una guida delle occasioni da non perdere!

Cosa fare a Vicenza e provincia: gli eventi del weekend

  • Festa della donna: gli eventi - Vicenza (Sabato 26 e domenica 27 febbraio)

Incontri, testimonianze e spettacoli: il ricco calendario per la Giornata internazionale della donna, che ricorre l’8 marzo, prende il via sabato 5 marzo per svilupparsi fino al 29 aprile. Il programma è frutto della collaborazione tra l’ufficio per le pari opportunità del Comune di Vicenza, la Consulta comunale per le politiche di genere e le associazioni femminili attive sul territorio.

Il programma di eventi

Si parte dunque il 5 marzo con “Il Circo delle pulci - Rassegna del vintage remake & handmake”, dalle 9 alle 19 in piazzale De Gasperi. L’evento, organizzato dall’associazione culturale Pandora e dall’assessorato alle attività produttive del Comune di Vicenza ospiterà, insieme agli artigiani, alcuni stand di solidarietà al femminile, tra cui quello dell’associazione Donna chiama Donna e dell’associazione Donne CreAttive.

Il 7 marzo, dalle 15.30 alle 17.30, si terrà l’incontro “L’empatia è donna - testimonianze, musica e poesia”, nella sala dell’Arco di Palazzo delle Opere Sociali. Il  Centro Italiano Femminile di Vicenza (C.i.f) dedica la giornata a tutte le donne che in qualità di medici e infermiere sono state vicine ai malati assistendoli con affetto, competenza ed empatia. Interverranno l’infermiera Olga Gomitolo, che porterà la sua testimonianza sul profondo rapporto umano che si instaura tra il personale sanitario e il paziente, e Rossana Agnolin, grafologa e scrittrice che leggerà alcune poesie. L’incontro sarà allietato dall’esibizione musicale all’arpa della musicista Elena Bellon.
Le Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari, dove è in corso la mostra “Come saremo. L’Italia che ricostruisce”, che presenta una serie di scatti tratti dall’archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo, propongono due appuntamenti dedicati, con ingresso ridotto, per il pubblico femminile.
Il 6 marzo alle 17 e alle 19 si terrà lo  spettacolo teatrale “Enciclopedia della donna perfetta”, un divertente stupidario per aspiranti fidanzate, mogli e madri ideali di Stefania Carlesso, con Evarossella Biolo e Stefania Carlesso, in collaborazione con Dedalofurioso.
L’8 marzo alle 11,30, 14, 17, e 18 si svolgerà la visita tematica guidata “No country for women? Non è un paese per donne? Il cammino accidentato delle donne nel dopoguerra nelle immagini dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo”. Racconto di Barbara Costa, responsabile dell’archivio storico Intesa Sanpaolo e supervisore scientifico della mostra.

L’8 marzo, il giorno della Festa, sono previsti tre eventi.
Nella loggia del Capitaniato l’associazione Donna Chiama Donna offrirà, dalle 8 alle 18, le primule gialle per raccogliere fondi a favore del Centro Antiviolenza del Comune. Collaboreranno l’associazione Amici del Quinto piano, la Fondazione San Bortolo e il Centro culturale Islamico Ettawbavi, con l’offerta di dolci tradizionali, te e pane arabo.
Al teatro Astra, alle 16, andrà in scena “L’amore che non è”, spettacolo in atto unico di Gianpaolo Trevisi con la regia di Enzo Rapisarda. organizzato da Auser provinciale di Vicenza e Auser Veneto in collaborazione con la Nuova Compagnia teatrale.
Concluderà la giornata “Donne con – Provocazioni per abitare il futuro”, un evento religioso di preghiera al femminile proposto dall’associazione Presenza Donna, alle 20.30 alla chiesa San Carlo di Villagio del Sole. Tre giovani donne accompagneranno una riflessione biblica ed esistenziale legata a tre ambiti posti in rapporto alla fatica della chiesa nel cammino sinodale: l’intercultura, la famiglia, la teologia delle donne.

Gli eventi proseguiranno con il convegno dell’11 marzo, alle 17 nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino, “Alto potenziale cognitivo e scuola”. L’incontro, proposto dalla Consulta per le politiche di genere e delle pari opportunità, spiegherà agli insegnanti le peculiarità di bambini e ragazzi plusdotati e l’importanza di supportali. Interverranno  Ermelinda Maulucci e David Polezzi, modererà l’assessore Valeria Porelli.

Spazio al cinema con il cortometraggio “Il coraggio delle donne: di Fuoco e D’Ombra. Un ritratto di vicentine di spicco che hanno agito, governato, influenzato la loro epoca”, il 12 marzo alle 20.30 all’auditorium dei Carmini. La regia è di Joussef DaLima e i testi sono di Rossella Menegato. Intervengono Rossella Menegato e Manuela Brocco. L’evento è organizzato dall’associazione culturale L’Ideazione, dall’associazione Donne Medico e da Città delle Donne. Le associazioni Ideazione e Donne Medico sono inoltre tra i promotori del progetto in partenza “Pari non uguali”, rivolto alle scuole primarie e incentrato sulla destrutturazione delle fiabe tradizionali.

Il 17 marzo appuntamento con “Donne e madri in carcere: la doppia punizione”, alle 20.30 ai chiostri di Santa Corona. L'associazione Moica, in collaborazione con la Consulta per le politiche di genere e delle pari opportunità, propone un’analisi della situazione delle donne all’interno di carceri prive di strutture idonee all’accoglimento di minori. La relatrice sarà la professoressa Francesca Vianello, associata di Sociologia del diritto e della devianza presso l’Università di Padova.

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“Anima diAmante”, è il libro che verrà presentato il 29 aprile, alle 17 nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino, scritto da Rossana Tescaroli sui temi della truffa affettiva, della manipolazione e del crimine informatico, in collaborazione con l’associazione Acta - Azione Contro Truffe Affettive e Lotta Cybercrime.


  • “Le Etiopiche”, una riflessione su Alessandro Magno, Greci e Persiani. Vicenza (Sabato 5 marzo)

Un’Europa più unita di fronte alla guerra. Il messaggio più che mai attuale arriva dallo spettacolo “Le Etiopiche”, al Teatro Astra di Vicenza sabato 5 marzo alle 21. “In quel confine tra Greci e Persiani, tra “Noi” e “Loro”, - spiega la scheda artistica - che assume tratti archetipici per lo stesso mito d'Europa, l’Unione Europea sembra avere l’ultima occasione per realizzare il suo progetto, quello di divenire un soggetto politico fondato su un nuovo modello di coesione sociale”. La giovane rivelazione Mattia Cason, danzatore, attore e performer è una delle realtà più interessanti della nuova scena teatrale. La rappresentazione con la quale l’artista, in scena con altri quattro interpreti, propone una rilettura dell’epica di Alessandro Magno alla luce della contemporaneità, aprendo una riflessione sull’Europa di oggi in una prospettiva che contempla l’accoglienza come opportunità piuttosto che come limite, ha vinto il Premio Scenario 2021 per l’attenzione su come storia e mito, plurilinguismo e multidisciplinarietà, complessità concettuale e artigianato teatrale ricollocano nel passato tematiche del presente.

Una riflessione interessante che ci può aiutare a comprendere meglio ciò che sta alla base delle vicende belliche che si succedono in queste ore. Con questa ottava proposta in calendario, infatti, l’attualità è ancora una volta protagonista di Terrestri, la stagione del contemporaneo al Teatro Astra. Un progetto curato dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto. “Le Etiopiche” è la prima parte di una trilogia incentrata sulla figura di Alessandro Magno, un Alessandro inteso non come grande conquistatore, ma come simbolo d’una curiosità irrefrenabile per tutto ciò che è altro, diverso, straniero.

Mattia Cason si è laureato in Antropologia e studi visivi all'Università di Siena. Successivamente ha proseguito i suoi studi all'Università di Bologna, conseguendo un Master in Etnologia e Antropologia Culturale. Tra il 2009 e il 2012 ha studiato e si è diplomato in recitazione all'Accademia d'Arte Drammatica "Nico Pepe" di Udine. Successivamente si trasferisce a Tel Aviv, in Israele, per studiare danza presso "Haqvutza beYafo". Nel 2013 è ammesso a "The Maslool" Dance program e continua la sua formazione nell'arte della danza. Da allora, ha danzato con Fresco Dance Company (2015-2017), Inbal Dance Company (2017-19) e in diversi progetti indipendenti, con coreografi come Michael Getman, Mor Shani, Maya Yogel e altri.
Nel febbraio 2020 ha preso parte allo spettacolo "Mileva" di e con Ksenjia Martinović, prodotto dal CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia. Nel febbraio 2020 si trasferisce a Istanbul dove inizia a lavorare con la coreografa Isil Biçakçi, ma l'emergenza Covid 19 lo costringe a rimandare il progetto. Dal 2021 è membro della Compagnia EN-KNAP, l'unica formazione stabile di danza contemporanea della Slovenia.

In anteprima nazionale al Teatro Astra di Vicenza, lo spettacolo debutterà il 17 marzo al Teatro Nuovo di Napoli: “ricorre contemporaneamente a due diversi linguaggi, la danza e il video. La danza segue la linea drammaturgica che descrive la vita di Alessandro, le sue avventure e i suoi incontri, mentre il video si inserisce in quella narrazione con storie di rifugiati del nostro tempo”, prosegue la descrizione della scheda. Un tempo fatto di guerra alle porte dell’Europa al centro della scena grazie all’ideazione, la drammaturgia, la coreografia e la regia di Mattia Cason con la produzione di EN-KNAP Produzioni/CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e il sostegno di Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin e l'interpretazione di Katja Kolarič, Rada Kovačević, Tamás Tuza e Carolina Alessandra Valentini.

L’appuntamento al Teatro Astra si lega anche all’esperienza di visione dell’estratto di una ventina di minuti fatta dal gruppo di spettatori curiosi di Astraclub in occasione della 18ª edizione delle tappe di selezione del Premio Scenario dell’anno scorso, organizzata a giugno da La Piccionaia.

I biglietti sono in vendita al costo di 15 euro per l’intero, 12 euro per il ridotto e 10 euro per i gruppi con minimo dieci persone.

Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, info@teatroastra.it, www.teatroastra.it.

Per accedere al teatro è obbligatorio, per i maggiori di 12 anni, esibire il Super Green Pass. A partire dai 6 anni è obbligatorio indossare una mascherina di protezione FFP2, durante tutta la permanenza all’interno dello spazio del teatro.


  • Mostra "La fabbrica del Rinascimento" - Vicenza (sabato 5 e domenica 6 marzo)

Alla metà del Cinquecento a Vicenza accade qualcosa di unico, per certi aspetti incredibile. Fra le aree più dinamiche in Europa per la produzione e per il commercio della seta, la città, forte di una ricchezza crescente, scommette sulla trasformazione della propria immagine di “luogo di provincia” attraverso l’arte e l’architettura d’avanguardia, diventando una vera capitale della cultura. Committenti colti e cosmopoliti, i nobili vicentini credono alle visioni di un gruppo di giovani artisti geniali, ambiziosi, che diverranno famosi in tutto il mondo. A legarli è la passione per l’arte nuova nutrita dall’Antico, nata nella Roma di Michelangelo e Raffaello, quella che Vasari definirà la “maniera moderna”. Ai giovani artisti è ben chiaro che la forza dirompente di questo nuovo linguaggio permetterà loro di sfidare e scalzare i venerati e celebri maestri e i loro modelli tradizionali, dominanti a Venezia.

Sono il genio dell’architettura Andrea Palladio, i pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano, il grande scultore Alessandro Vittoria.

È da queste premesse che prende avvio la mostra, unica nel suo genere, che intrecciando capolavori assoluti di pittura, scultura e architettura, accostati a libri, tessuti, oggetti preziosi, arazzi, trasporterà i visitatori indietro nel tempo, all’interno della sorprendente “fabbrica” del Rinascimento, raccontando trent’anni dell’eccezionale vita artistica di Vicenza, dal 1550 all’inaugurazione del teatro Olimpico nel 1585.

Le opere esposte, molte delle quali presentate per la prima volta in Europa o in Italia, provengono dai maggiori musei del mondo, come il Musée du Louvre di Parigi, il Museo Nacional del Prado di Madrid, il Victoria & Albert Museum di Londra, il Walters Art Museum di Baltimora, negli Stati Uniti, il Kunsthistorisches Museum di Vienna; ma anche dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dalla Galleria Borghese di Roma, dai Musei Vaticani, solo per citarne alcuni.

Lungo il percorso espositivo, il visitatore entrerà “letteralmente” nella bottega degli artisti e dei loro meccanismi di produzione della bellezza, scoprirà come nascevano i capolavori attraverso un confronto diretto con i committenti, i modelli originari, i disegni, i bozzetti, il metodo di lavoro.

Grazie a un team di specialisti di storia economica, sarà possibile conoscere anche i prezzi delle opere esposte e paragonarli agli oggetti della normale vita delle persone di allora. Scopriremo così che un paio di guanti ‘da signore’ o un arazzo avevano un valore di gran lunga superiore rispetto a uno dei capolavori della pittura mondiale, Due cani da caccia di Jacopo Bassano, in arrivo dal Louvre di Parigi.

Luogo di svolgimento: Basilica Palladiana
Piazza dei Signori
Vicenza

Biglietti

Online: https://www.ticketlandia.com/m/la-fabbrica-del-rinascimento
Call center: +39 0444 326418 / biglietteria@mostreinbasilica.it / da lunedì al venerdì 10 – 13 / 15 – 18

Acquisto in loco

Biglietteria del Teatro Comunale Città di Vicenza, viale Mazzini 39
Biglietteria IAT, piazza Matteotti 12, tutti i giorni dalle 9 alle 17.30: 0444 320854, iat@comune.vicenza.it
Biglietteria in Mostra presso Basilica Palladiana
Tariffe biglietti (audioguida inclusa)

Singoli
Intero: € 13,00
Ridotto: € 11,00 (valido per over 65; studenti universitari con tesserino; convenzioni)
Ridotto under 18: € 5,00 (valido per ragazzi da 11 a 17 anni)
Speciale aperto: € 16,00 (permette la visita alla mostra in ogni momento, senza necessità di fissare una data ed una fascia oraria precise. Acquistabile sia in biglietteria, che online. Consigliato anche come regalo)
Ingresso gratuito (valido per bambini da 0 a 10 anni (non in gruppo scolastico); giornalisti accreditati; accompagnatori di persone con disabilità); 1 accompagnatore per gruppo

Gruppi
Adulti: € 11,00 (prezzo valido per gruppi di minimo 10 persone. È prevista la gratuità per un accompagnatore per gruppo)
Scuole: € 5,00 a studente (prezzo valido a studente. Sono previste gratuità per 2 accompagnatori per classe)


  • Street Food Festival - Piovene Rocchette (Sabato 5 e domenica 6 marzo)

I food truck sono delle vere e proprie cucine itineranti che presentano cibi particolari e molto apprezzati dal pubblico. Negli ultimi anni lo street food è diventato oggetto di un seguito sempre maggiore perché unisce il design dei truck, cibo veloce ma curato e di qualità e un’atmosfera informale di festa.

Tra i food truck che parteciperanno ci saranno al Festival di Piovene Rocchette prelibatezze della cucina di pesce, cibi squisiti e una grande varietà gastronomica, i migliori food truck e birrifici artigianali. Un week end all'insegna del gusto e tanto divertimento!

Piazza Della Vittoria 4-5-6 MARZO

Le “CUCINE MOBILI” saranno presenti a Piovene Rocchette (VI) per colorare la bellissima Piazza Della Vittoria con i loro gustosissimi piatti dalle varie regioni italiane e internazionali.
Un’esplosione di colori e di sapori per delle giornate all’insegna del #cibodistrada di qualità!
- Proposte culinarie italiane
- Proposte culinarie internazionali
- Birre tedesche
- Birre artigianali italiane
- Birre ceche
- Dj Set & Band
ORARI:
- sabato: dalle 11.00 alle 24.00
- domenica: dalle 11.00 alle 24.00


  • Mostra fotografica dedicata a Ruth Orkin - Bassano del Grappa (sabato 5 e domenica 6 marzo)

In occasione del centenario della nascita di Ruth Orkin (1921-1985), i Musei di Civici di Bassano del Grappa ospitano fino al 2 maggio 2022 una mostra che celebra la leggendaria figura della fotoreporter e cineasta americana, autrice del lungometraggio indipendente “Little Fugitive”, realizzato assieme al marito Morris Engel, premiato con il Leone d’Argento al Festival di Venezia del 1953, è una delle figure di spicco della fotografia del Novecento.

L’eco del linguaggio cinematografico ha un ruolo centrale nella poetica della Orkin. Tanto negli scatti singoli quanto nei lavori composti da sequenze di fotogrammi, Orkin dà vita a veri e propri storytelling, dando prova di saper trasformare un “semplice” ritratto o un paesaggio urbano, sia esso di New York, di Roma o Venezia, in un racconto in cui luoghi e persone si rispecchiano l’uno nell’altro.

D’altra parte il mondo del cinema era un luogo familiare a Ruth Orkin. Figlia d’arte, Ruth crebbe nella Hollywood degli anni d’oro, il secondo e terzo decennio del Novecento, da Mary Ruby, un’intensa interprete del muto. A dieci anni ebbe tra le mani la prima macchina fotografica, una Univex costata 39 centesimi, donatale per il suo compleanno. Dotata di un’indole avventurosa, ancora giovanissima parte in sella alla sua bici da Los Angeles per raggiungere New York e visitare l’Expo del 1939, registrando in suggestive immagini luoghi e persone incontrati in questo lungo e solitario viaggio.

Dopo aver sognato di diventare regista per la MGM, professione allora negata alle donne, Orkin si trasferisce a New York nel 1943 lavorando come fotografa in un locale notturno. Negli anni Quaranta scatta per i maggiori magazine del tempo come LIFE, Look, Laydies Home Journal divenendo una delle firme femminili più importanti della fotografia. Nel ’51 LIFE le commissiona un reportage in Israele per seguire la neonata filarmonica di quel paese. Dalla successiva visita a Firenze deriva “American Girl in Italy”. Poi l’adesione alla Photo League,
il matrimonio di Engel e una carriera che, accanto ai lavori per il New York Times e altre testate, non le impedisce di continuare il suo personale viaggio nella quotidianità e dare vita a progetti originalissimi come “A World Outside My Window”, pubblicato nel ’78, con il quale racconta semplicemente ciò che scorre sotto le finestre di casa sua

La mostra

Oltre centodieci fotografie tra le più celebri della sua carriera - da "VE-Day" a "Jimmy racconta una storia", da "American Girl in Italy" ai ritratti di Robert Capa, Marlon Brando e Woody Allen - testimoniano il talento di Orkin nel cogliere, con il suo obiettivo, situazioni potentemente iconiche e di saper fare di queste immagini i lemmi di una narrazione fortemente evocativa. Che si tratti di scatti singoli o di lavori composti da sequenze di fotogrammi, di ritratti o di paesaggi urbani, siano questi di New York, di Roma o Venezia, ogni fotografia di Ruth Orkin ha la forza di un racconto in cui luoghi e persone si rispecchiano l'uno nell'altro.

Orari e tariffe
MUSEO CIVICO
Piazza Garibaldi 34
Bassano del Grappa (VI)

ORARI
Tutti i giorni, 10—19

BIGLIETTI 
Ingresso singolo alle collezioni permanenti del Museo Civico e alle mostre temporanee in Galleria Civica.
Intero: 12€
Ridotto: 10€
Scolaresche: 3€

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