Il Baskin sempre più in voga: Due squadre a Nove

Il progetto di inclusione sportiva che vede insieme normodotati e disabili sta crescendo continuamente nel territorio.

Il Baskin sempre più in voga: Due squadre a Nove
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Il Baskin sempre più in voga: Due squadre a Nove

Una nuova attività sportiva che si ispira al basket, ma con caratteristiche innovative ed un obiettivo importante: l’inclusione. Si tratta del baskin, sport nato per permettere a normodotati e disabili di giocare insieme. Il termine baskin nasce, infatti, dall’unione di «basket» e «inclusivo». Oltre ad ispirarsi alla pallacanestro, ne mantiene anche lo scopo, cioè segnare più canestri della squadra avversaria. Ogni squadra è composta sia da giocatori disabili che da normodotati, ciascuno dei quali è portato ad esprimersi al massimo delle sue capacità. A differenza di altre discipline, nel baskin le fragilità sono necessarie alla vittoria quanto le eccellenze. Tutto ciò è possibile grazie ad un ingegnoso regolamento, composto da dieci regole, pensato per adattarsi ai giocatori. Questo personalizza la responsabilità di ogni giocatore durante la partita, permette di superare positivamente la tendenza spontanea ad un atteggiamento assistenziale a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili. Il baskin è stato inventato nel 2003 a Cremona in ambito scolastico, ma si è diffuso anche in contesti extra-scolastici. Nel 2013 in Italia erano una quarantina le società sportive dilettantistiche che avevano una squadra di baskin. Ora sono un'ottantina: tra queste il Veneto, che annovera fra le sue rappresentanti anche l’Asd 6 Cesti Baskin di Nove.

«Sono insegnante al liceo artistico di Nove – spiega Daniele Bordignon, Direttore Tecnico dell’Associazione – e questa realtà è nata proprio dall’attività scolastica. Grazie ad un corso di aggiornamento che abbiamo fatto a Vicenza, ci siamo appassionati a questo sport, perché abbiamo capito che era una bellissima soluzione per riuscire a fare inclusione tra normodotati e ragazzi con disabilità. La fortuna è stata di poterlo sperimentare a scuola nel 2014/2015 e in quell’anno abbiamo visto risultati importanti. Da qui l’idea di fondare un’Asd, cosa che ci ha permesso di partecipare a tornei e campionati. Ad oggi in Veneto ci sono una quindicina di gruppi come il nostro e l’interesse per il baskin sta crescendo. Noi per esempio, per riuscire a far giocare tutti, abbiamo dovuto sdoppiare l’attività e creare una seconda squadra. Ad oggi il nostro gruppo conta una cinquantina di atleti ed altrettanti fra dirigenti, accompagnatori, allenatori: un centinaio di persone in tutto. Finora abbiamo partecipato a quattro campionati regionali e siamo stati nel comitato organizzatore, lo scorso ottobre, della prima Coppa Europa, torneo internazionale riconosciuto dall’Associazione Baskin. Lo scorso anno siamo stati ospitati dal Lussemburgo per un torneo contro la Francia: un’iniziativa volta a far crescere la conoscenza di questo sport».

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