Giacomo Rigon a Gwangju per i Mondiali di nuoto
Classe 1993, porta a casa medaglie prestigiose e una nuova entusiasmante esperienza; riesce a fermare il cronometro e portare a casa l’orgoglio.
Giacomo Rigon a Gwangju per i Mondiali di nuoto
Uno sport essenziale, bastano pochi accessori per praticarlo, sono sufficienti un paio di occhialini, una cuffia e un costume. Ma se a livello di materiale non serve molto, per affrontare la fatica dell’acqua è necessario aver dentro di sé molta forza d’animo e determinazione. Uno sport che viene considerato, «meditazione in movimento», che costringe alla solitudine di una riga nera sul fondo della vasca o al blu scuro delle acque libere. Uno sport, il nuoto che ha conquistato fin da piccolo Giacomo Rigon, classe 1993. Massofisioterapista e studente di Osteopatia a Treviso, attualmente lavora come massaggiatore nell’ambito sportivo nel mondo del calcio e dell’Hockey su pista.
Com'è iniziata la tua passione per il nuoto?
«La mia passione per il nuoto è iniziata con la scuola nuoto nella piscina di Marostica a tre anni. Dopo tanta insistenza da parte di mia mamma, ho trovato la passione per l’acqua e da lì ho iniziato l’attività agonistica fino ai diciott’anni, per poi dedicarmi per due anni alla pallanuoto e infine ritornare dopo cinque anni di assenza al nuoto Master a ventiquattro anni».
Quali sono le medaglie più «preziose» che hai conquistato? Non solo per il gradino sul podio.
«Le medaglie più preziose che ho conquistato sono sicuramente quelle dei Mondiali: l’argento nella 3 km in acque libere a Yeosu lo colloco insieme ad un argento vinto a Sestri Levante la mia prima gara due anni fa in acque libere, sia per il risultato ma anche per essere riuscito a superare l’ostacolo delle acque libere, una “paura” che mi portavo da piccolo. Un’altra medaglia importante è stata l’anno scorso il bronzo Europeo negli 800 stile libero in Slovenia, la mia prima competizione internazionale. L’oro nei 400 misti a Gwanju in Korea è stata un'emozione indescrivibile, ci credevo e sono riuscito a raggiungere questo grande sogno!»
Costanza e dedizione: cosa ti spinge a dare sempre un po’ di più?
«La voglia di entrare sempre in acqua e macinare chilometri è sicuramente una forte passione per questo sport e per l’acqua ed è l’incentivo primario: senza nessun obiettivo è difficile mantenere una costanza. La lotta contro il cronometro è Io scopo principale, sia in allenamento che in gara per poter abbassare i tempi e migliorare le prestazioni».
Mondiali di nuoto. Com'è stata l'esperienza a Gwangju? Soddisfatto delle prestazioni?
«L’esperienza a Gwanju la porterò sempre nel mio cuore, sia per i traguardi raggiunti che le emozioni vissute. Sono state tutte ottime prestazioni, su cinque gare ho stabilito quattro record personali nei 400 misti, 200 misti, 200 rana. 400 stile libero; mentre negli 800 stile libero ho avuto difficoltà seguito della 3 km fatta il giorno prima».
Cosa porti a casa con te, oltre alla soddisfazione delle medaglie?
«Oltre alle medaglie, sicuramente mi porto a casa nuove amicizie, un bagaglio di nuove esperienze e una consapevolezza dell’appoggio e vicinanza di molte persone. E di questo devo ringraziare tutti colore i quali mi hanno sostenuto».
Prossimi obiettivi?
«Per ora ho qualche settimana di riposo, non ho ancora pensato ai prossimi obiettivi, ma sicuramente il nuoto continuerà a far parte di me».
«Vorrei ringraziare la piscina Aquapolis di Bassano, in particolare modo Pier Paolo Longo per il supporto dato in questa stagione».
Destra, sinistra, destra.. respira!