Canoa: Ceccon è campione del mondo nella gara a squadre
In Polonia è tripudio per gli Azzurri che nel mondiale Under 23 non hanno rivali e vincono l'oro.
Canoa: Ceccon campione è del mondo nella gara a squadre
Paolo Ceccon è campione Under 23 di canoa a squadre. L’atleta che gareggia per la CCK Valstagna, ha ottenuto la medaglia d’oro per l’Italia insieme ai compagni Raffaello Ivaldi (Marina Militare) e Flavio Micozzi (Cc Subiaco) nei mondiali di Cracovia. Con il tempo di 94.69, il tricolore ha raggiunto il gradino più alto del podio davanti alla Slovacchia e alla Repubblica Ceca. Non è ancora terminata l’esperienza polacca di Ceccon (23 anni) che proprio in queste ore sta cercando di qualificarsi per la finale individuale che lo introdurrebbe tra i primi 10 under 23 al mondo. In passato Paolo aveva già ottenuto un oro a squadre e addirittura un argento individuale ai mondiali brasiliani. Adesso prova una grande conferma. Prima dell’intervista con l’atleta, il suo allenatore Luca Costa presidente del Cck Valstagna, ci ha raccontato di Paolo attraverso gli occhi di un istruttore ex professionista che insieme a Matteo Pontarollo, curano giornalmente l’atleta : «Paolo è un ottimo sportivo. Dopo il bel mondiale di Brasile che gli ha permesso di ottenere un oro a squadre ed un argento individuale, ha avuto una leggera flessione. Non è più riuscito a ingranare la marcia, però dopo lunghi sforzi ed un grande impegno da parte, grazie anche al supporto tecnico del club, siamo riusciti a far funzionare tante cose. Pare che quest’anno stia dando davvero i frutti sperati. E’ partito molto bene per le gare di selezione, nelle quali si è qualificato per la categoria Under 23 e adesso sta puntando alla categoria senior. Paolo si sta impegnando molto, è sicuro di quello che sta facendo e del percorso svolto. Servirebbe davvero un risultato importante anche per il proseguimento della sua carriera sperando che possa abbandonarci e prendere la strada del professionismo come abbiamo fatto noi. Gli serve un risultato, è alla sua portata e spero possa farcela già da questo mondiale».
L’intervista a Paolo Ceccon
Come ci si prepara fisicamente per le tante competizioni estive?
«In realtà prepararsi ad avere diverse competizioni una dopo l’altra è quasi solo abitudine. Nel periodo invernale, quando non ci sono gare, ci alleniamo due volte al giorno con un solo riposo settimanale. D’estate la quantità di lavoro diminuisce ci si allena una volta al giorno, anche solo un’ora perché quando siamo in giro c’è davvero poco tempo. Ogni nazione ha un’ora al giorno per poter provare il percorso».
Potresti raccontarci una tua giornata tipo durante questo periodo?
«La sveglia dipende in base a quando ho la gara. Solitamente le qualificazioni avvengono attorno alle 9,00 quindi mi sveglio alle 6,00. Dopo una colazione, attorno alle 7,00 vado al fiume e studiamo il percorso con l’allenatore. C’è un’ora che prendo per rilassarmi e concentrarmi. Circa mezz’ora prima della manche mi cambio, riscaldamento e partenza. Poi in base alla posizione di qualificazione c’è una seconda manche oppure l’accesso al turno successivo che solitamente avviene il giorno successivo».
Soffri lo stress della competizione e come ti rilassi?
«Soffro particolarmente i minuti prima di partire. Mezz’ora prima della gara sono ancora abbastanza tranquillo. E’ però da ottobre che lavoro con una psicologa dello sport che mi ha aiutato tanto a mantenere il controllo delle emozioni prima di una gara. Prima arrivavo alla partenza con troppa agitazione ed avevo già terminato le energie prima di iniziare. Ora controllo meglio le emozioni ma ho avuto un periodo di bassa che era dovuto praticamente solo al sentire troppo la pressione».
Hai vinto due mondiali di squadra ed un argento individuale ai mondiali di Brasile. Ti manca l’oro?
«Già agli europei volevo ottenere un buon risultato in individuale ma sono arrivato ottavo. Un mio errore mi ha rovinato la possibilità di ottenere un terzo posto. Qui ai mondiali voglio rifarmi: devo ancora arrivare nei primi dieci della finale e giocare per una medaglia. Ora mi devo concentrare sull’arrivare in finale, poi arrivati lì, ognuno gioca le proprie carte ed il più bravo vince».
Hai vinto l’oro di squadra con Ivaldi e Picozzi. Qual è il tuo rapporto con loro?
«Ho un buon rapporto con loro. Conosco molto meglio Ivaldi perchè da tanto tempo, ci siamo sempre incontrati nei campionati a livello singolo. Siamo quasi coetanei, ad entrambi piace andare in canoa, abbiamo interessi comuni e ci troviamo abbastanza bene insieme. Flavio Picozzi invece è il più piccolo: è un classe 2000 che però è migliorato molto dall’anno scorso. Ha fatto un bel salto di qualità e si è visto. E’ molto competitivo. Non ha ancora il nostro passo ma poco ci manca. Si è però creata una certa sintonia nella squadra, un pensiero comune. Ci alleniamo insieme d’inverno quando la nazionale organizza i raduni invernali ed è sempre positivo per noi».
Sei ancora legato alla tua squadra, il Cck Valstagna. Quando potrai fare il salto nel professionismo?
«In realtà, il raggiungimento del professionismo e quindi l’entrata in un corpo militare proviene principalmente dall’ottenimento di un risultato particolarmente positivo. In teoria sarebbe qualsiasi medaglia: non viene richiesto di vincere un mondiale, però è più semplice entrare se si ottengono delle vittorie importanti. Ho delle medaglie ma le gare a squadre non contano e per la possibilità di fare il passo nel professionismo contano i successi nei due anni precedenti alla richiesta. Per questo motivo devo vincere una medaglia individuale al mondiale, all’europeo oppure al campionato italiano entro i prossimi due anni per entrare in un corpo militare».
Fino ad oggi hai gareggiato tra gli Under 23 ma presto dovrai fare il salto tra i senior. Come ti stai preparando?
«Ogni anno provo le selezioni per la squadra senior che viene chiamata squadra èlite. Quest’anno ci è mancato poco perchè abbiamo solamente tre posti disponibili e sono arrivato quarto. Anche per quello, mi sono posto l’obiettivo di entrarci nel prossimo anno, però ho avuto la possibilità di gareggiare in una gara senior. Purtroppo non è andata come speravo nonostante mi sentissi bene, ma è un’esperienza importante e mi ha aiutato a prepararmi per gli europei».