Gli Organi sanitari della Regione e le singole Aulss, già da tempo avevano avviato le loro campagne di sensibilizzazione per preparare la popolazione all’influenza di stagione che, inevitabilmente, ci avrebbe toccato.
Boom di accessi al pronto soccorso pediatrico del San Bortolo
Nel monitoraggio che la Regione stessa ne fa, peraltro, l’influenza non ha mai destato particolari allarmi, né essa si sarebbe manifestata in maniera più virulenta del solito ma, invece, sembra che a Vicenza abbia messo alla prova più del solito i Pronto Soccorso: quello pediatrico del San Bortolo, almeno.
L’influenza, infatti, in questi giorni avrebbe va raggiungendo il suo massimo soprattutto nei bambini che per la febbre o il manifestarsi di affezioni respiratorie, nel fine settima appena trascorso, si sarebbero presentati almeno in 157, stando a quanto riportato in margine ad una conferenza stampa tenutasi ieri in ospedale, come riferitoci dall’addetto stampa del nosocomio stesso.
A fare il suo lavoro di guastafeste – questo è proprio il caso – sarebbe l’influenza K, ovvero una perniciosa variante italiana delle sette varianti del virus A/H3N2.
Le polmoniti sono invece l’effetto della variante H1N1.
Se, quindi, a malattia di stagione viene rovinarci le feste, tal che al suo picco si sta giungendo proprio nella settimana di Natale, proprio le feste ne sarebbero una concausa in quel tradizione loop innescato da feste e raduni amicali o caserecci sempre caratterizzati da promiscuità, baci ed abbracci.
I più esposti
A letto, oggi, troveremmo 42 casi su mille al di sotto dei 4 anni, con febbre fino a 40 gradi che va e viene per la durata di una decina di giorni.
Problemi alle vie respiratorie compaiono invece in maggior misura negli adulti, over 65.
Nello specifico
Nello specifico sarebbero 157 gli accessi al Pronto Soccorso Pediatrico del San Bortolo, registrati nel fine settimana tra il 20 ed il 21 dicembre 2025, contro una media di 140.
Quello che desta maggior preoccupazione in ambito sanitario è che a presentarsi in ospedale sarebbero per lo più bambini non vaccinati ed ancorché solo uno dei piccoli ricoverati sia stato trattenuto per una diagnosticata polmonite, l’influenza di cui parliamo, di norma provoca perdita di appetito, febbre, stanchezza e dolori muscolari.
La terapia? Antifebbrili e poi a nanna.