Art for Alzheimer
L’interesse per questa forma di intervento non farmacologico – a leggere chi se ne occupa professionalmente – nasce dalla consapevolezza che, per le persone affette da demenza senile nelle sue diverse forme, l’arte rappresenta un potente mezzo di contrasto, per i numerosi benefici cognitivi, psicologici e fisici che essa offre.
L’obiettivo, si converrà, in questi casi non è artistico, quanto invece l’opportunità di espressione che deriva dal processo creativo.
Quando la capacità di comunicazione viene meno
Per le persone che hanno difficoltà a esprimere pensieri e sentimenti a parole, l’arte diventa comunicazione non verbale.
Quando viene svolta in gruppo, poi, l’attività artistica favorisce la socializzazione ed il senso di appartenenza tra partecipanti e caregiver: anche visitando musei, la spiegazione delle opere d’arte può stimolare l’interazione sociale ed il mantenimento dei rapporti con il mondo circostante, pur nell’incapacità di comunicare oralmente.
I benefici
Dipingere o modellare, stimola il cervello migliorandone l’attenzione, la memoria e le capacità di risoluzione dei problemi. Ciò influisce positivamente sull’umore, riduce l’ansia e favorisce un senso di calma in quanto il processo creativo può ridurre i livelli di cortisolo, ovvero l’ormone dello stress.
Manipolare materiali come argilla, pennelli o altri strumenti da lavoro tipici di un atelier, inoltre, aiuta a mantenere la coordinazione dei movimenti, la flessibilità delle dita e la forza muscolare delle mani.
In sintesi
Realizzare anche una semplice opera, offre un senso di scopo, orgoglio e autostima e ciò è fondamentale per la qualità della vita.
Di qui, “Arte resiste”
Premesso che l’attività consigliata andrebbe adattata alle capacità e agli interessi della persona, essa dovrebbe essere divertente ed a basso stress piuttosto che improntata sulla perfezione: l’espressione mediante l’utilizzo di fotografie, ritagli di giornale, tessuti o altri materiali può stimolare la memoria e la conversazione.
Anche modellare l’argilla costituisce un’ottima attività sensoriale, che rafforza i muscoli delle mani e non richiede abilità pregresse.
Tutto ciò lo sapeva bene il Comune di Nove che, avvalendosi della collaborazione di Sofia Bonato e Matteo Valerio, ha dato vita al progetto “Arte resiste” concretizzatosi nella mostra dei lavori realizzati dagli artisti emergenti partecipanti al laboratorio “Art for Alzheimer“.
Le realizzazioni, dallo scorso settembre e sino al 6 gennaio 2026, sono esposte nello “Spazio contemporaneo” il cui accesso è gratuito, dell’ex biblioteca in piazza De Fabris, 1 a Nove.
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Sofia Bonato
Matteo Valerio e Sofia Bonato
Matteo Valerio
Curata, appunto, da Sofia Bonato e Matteo Valerio, “Arte che Resiste” è il prodotto in termini di opere collettive create e dedicate a persone che convivono con disturbi neuro cognitivi.
Al progetto, finanziato dal “Bando Welfare Culturale” della Regione Veneto, hanno contribuito il Comune di Nove, il Museo Civico della Ceramica, il Centro Diurno Socio Sanitario gestito da KCS ed il gruppo Orsa Maggiore dell’Associazione AMAd.
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Realizzazioni: vasi
Effetti cromatici
Secondo quelle che sono le buone pratiche sopra indicate, nell’adottare l’arte quale forma di mantenimento dell’espressione nel contrasto al decadimento cognitivo, si è sviluppata la proposta artistica sociale durante la quale, dicono i curatori del progetto:
“Arte e vita si fondono ed in cui, anche dalle condizioni più complesse, possono nascere nuovi alfabeti del sentire e del pensare”.
Teatrino Costenaro
Fuori dagli spazi istituzionali del Comune di Nove (video, alcune foto ed altre info, ad esempio, sono prese proprio dal sito del Museo comunale), il progetto verrà presentato anche venerdì 21 novembre 2025, dalle 18:30, al “Teatrino della collezione Costenaro” di San Giuseppe di Cassola.