Bufera a Sarego

Vigilessa vicesindaco esibisce al Consiglio comunale una maglia "No Green pass"

La numero due della Giunta, Veronica Dalla Pria è finita sotto i riflettori per una protesta contro il documento verde. E l'opposizione è sulle barricate...

Vigilessa vicesindaco esibisce al Consiglio comunale una maglia "No Green pass"
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Da Sarego alla ribalta nazionale. Il tutto per un affaire che rischia davvero di divenire un caso dalle imprevedibili conseguenze politiche. Il nodo del contendere? Il Green pass, ovviamente, tema ampiamente trattato a 360 gradi lungo tutto lo Stivale, anche alla luce della recente presa di posizione del vice questore aggiunto a Roma, intervenuta a una delle manifestazioni che si stanno svolgendo in questi giorni.

Vigilessa vicesindaco esibisce al Consiglio comunale una maglia "No Green pass"

Ma in provincia di Vicenza protagonista della scena è sì un'esponente delle Forze dell'ordine, una vigilessa di Sarego, Veronica Dalla Pria (Movimento 5 Stelle), con un elemento che rende i contorni ancora più interessanti. Dalla Pria è infatti il vicesindaco del Comune di Sarego. E per questo, evidentemente, la sua presa di posizione contro il Green pass ha un peso decisamente maggiore rispetto ai tanti semplici cittadini contrari al lasciapassare.

La Giunta travolta dalla "bufera"

Lunedì scorso il numero due in Giunta ha esibito una maglietta con la scritta "No Green pass", insieme al collega della maggioranza Mauro Roviaro. Ovviamente la presa di posizione da parte della minoranza in Consiglio non si è fatta attendere. E la bufera si è innescata non solo per la presa di posizione, evidentemente, quanto più per il ruolo professionale che caratterizza il vicesindaco, definita con toni che si sono fatti anche piuttosto aspri. In quanto vigilessa, infatti, il suo ruolo dovrebbe essere quello di garantire che le norme siano rispettate.

Il vicesindaco contro il Green pass: "E' un escamotage politico"

Il motivo di tale gesto? E' la stessa vicesindaco a spiegarlo al Corriere, chiarendo i motivi che l'avrebbero spinta a opporsi. Secondo la vigilessa, infatti, il documento verde sarebbe una "soluzione economica e politica a un problema sanitario". Un escamotage, per usare le sue parole, "per indurre al vaccino chi teme per la propria salute".

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