A Vicenza

Ritorno della "clausola antifascista" nel regolamento del Comune, scoppia la polemica in Consiglio a Vicenza

Il Consiglio Comunale approva la mozione per reintrodurre la clausola antifascista, che porterà la Giunta ad approvare un nuovo regolamento entro il prossimo 25 aprile. Forte polemica dalle opposizioni

Ritorno della "clausola antifascista" nel regolamento del Comune, scoppia la polemica in Consiglio a Vicenza
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Dibattito molto acceso, quello avvenuto nel Consiglio Comunale di Vicenza, durante la seduta di martedì 26 marzo 2024, in merito alla reintroduzione della "clausola antifascista". Forte critica da parte delle opposizioni.

(in copertina: immagine di repertorio)

La clausola torna a fomentare le discussioni

Introdotta dall'allora Sindaco, Achille Variati, e modificata dal suo successore, Francesco Rucco, sostituendo il termine "antifascismo" con l'accezione più generica di "ogni totalitarismo", la famosa "clausola antifascista" ritorna al centro delle polemiche in Consiglio Comunale, la cui Giunta è attualmente guidata da Giacomo Possamai.

Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza

La mozione è stata presentata dai consiglieri di maggioranza di "Coalizione Civica", sottolineando come fosse importante reintrodurre la clausola, soprattutto considerando, come ribadito dal Consigliere Mattia Pilan, le gesta di "tutti gli esuli antifascisti partgiani e partigiane che hanno lottato per lunghi anni, col sacrificio della propria vita, per affermare il carattere profondamente antifascista e democratico della città di Vicenza, e dei suoi cittadini".

Mattia Pilan, Coalizione Civica Sinistra Verdi

All'intervento di Pilan ha fatto eco il Consigliere Massimo Bardin, facendo chiari riferimenti ai principi fondanti della Costituzione italiana, nonché alle disposizioni specifiche sull'apologia di fascismo contenute nel testo costituzionale.

Massimo Bardin, Civici con Possamai

In merito alla responsabilità di mantenere l'impegno e le promesse sancite nella Costituzione, Bardin ribadisce che la reintroduzione della clausola rappresenterebbe un "'no' a qualsiasi forma di discriminazione contro singoli o gruppi, e no a qualsiasi elogio verso forme di repressione politica", e un "'sì' alla Costituzione democratica e alla sua discontinuità con la dittatura fascista".

Infine, rivolgendosi alle minoranze del centrodestra, il Consigliere Bardin decide di invitarli a votare a favore, "nell'essere decisamente contro ciò che fu il fascismo reale, e alla sua lenta sorte sulla storia italiana".

Il commento dell'opposizione

A rispondere alla proposta della maggioranza in merito alla clausola antifascista sono stati diversi esponenti delle minoranze. Tra questi, il Consigliere Giorgio Conte.

"Dal sindaco", afferma, "mi aspettavo una cosa diversa. Speravo che una nuova generazione come la sua lasciasse i vecchi arnesi della politica nel cassetto, e guardasse al futuro". Il Consigliere ha sottolineato, poi, come questa clausola sia diventata un'ossessione per la maggioranza, oltre a definirla come "liberticida e anacronistica".

Giorgio Conte, Fratelli d'Italia

Alla critica mossa da Conte è seguito il commento del Consigliere Nicolò Naclerio, il quale ha affermato:

"Anziché pensare ai bisogni delle persone, con i cittadini che chiedono sicurezza, si prende tempo con questa mozione imbarazzante, che è una cambiale a favore degli antagonisti del Bocciodromo".

"È una clausola", continua Naclerio, "che volete imporre come forma di potere cercando di togliere respiro al dissenso verso le vostre politiche [...]. La verità è che volete fare i padroni di una città che non sapete né gestire, né governare, e riempite di banalità assolute questo Consiglio comunale".

Nicolò Naclerio, Fratelli d'Italia

La risposta del Sindaco Possamai

Una volta sentita la minoranza, a partecipare alla discussione è stato anche il Sindaco Giacomo Possamai il quale, enfatizzando di essere contro qualsiasi forma di totalitarismo, ha cominciato il suo intervento riprendendo quanto detto da Gianfranco Fini, ovvero:

"Non capisco la ritrosia della destra a dirsi antifascista. O meglio, la capisco ma non la giustifico".

Possamai ricorda come anche in altri paesi europei, come la Francia , si sia sempre creata una forte barriera repubblicana, sostenuta da tutte le forze politiche. Tuttavia, l'intervento del Sindaco ha provocato forti reazioni dalla minoranza, il cui Consigliere Conte è uscito dall'aula.

La mozione, infine, è passata con 20 voti favorevoli e 7 contrari.

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