A Bassano del Grappa

I fuochi accesi in Consiglio comunale lambiscono la maggioranza del Governo cittadino

Contrario FdI, passa l'idea del Sindaco Nicola Finco di riportarsi a casa gli Agenti bassanesi in servizio all'Unione montana

I fuochi accesi in Consiglio comunale lambiscono la maggioranza del Governo cittadino
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Giovedì sera, 27 marzo 2025, nel corso del Consiglio Comunale che ha discusso l'uscita della Polizia locale bassanese dall'Unione montana della quale faceva parte, si è consumata una spaccatura tra le componenti della maggioranza del Governo cittadino e tra di esse la frattura anche all'interno di Fratelli d'Italia.

La proposta di riportare a casa i propri Agenti, è passata con dodici voti, contro i dieci espressi dall'opposizione e da FdI.

La scelta di far parte dell'Unione montana della quale il Sindaco Nicola Finco è anche presidente e che forniva da qualche anno un servizio sperimentato ed apprezzato da tutte le sue componenti, era stata messa in discussione proprio da una interrogazione del Consigliere Gianluca Pietrosante e, pian piano, era venuta avanti sino ad essere presentata quale la scelta più appropriata per dare ai bassanesi un servizio di maggior prossimità e di sicurezza percepita.

Nicola Finco, Sindaco di Bassano del Grappa

Tutti bei propositi di chi, secondo il gruppo di Fratelli d'Italia, non aveva fatto i conti con tante sfaccettature che finiranno per denotare negativamente il reimpiego cittadino dei suoi agenti, in termini economici, organizzativi e di gestione del personale, non solo in divisa.

Gianluca Pietrosante

Quantomeno, sarebbe dovuto essere un tema della campagna elettorale o nei programmi della maggioranza per il quinquennio in corso mentre, invece, non se ne sarebbe mai discusso in nessuna sede.

Fermo sulle sue posizioni il Sindaco Nicola Finco, Stefano Giunta, capogruppo di Fratelli d’Italia, non le ha mandate a dire agli alleati della Lega ma, alla fine del dibattito si sono contati, come detto, dodici voti favorevoli all’uscita (Lega, “Finco Sindaco” e “Impegno per Bassano”, con in più il consigliere di FdI, Pietrosante) ed i dieci contrari (opposizioni e FdI), complici anche le due astensioni della Consigliere Teosini e del Fratello d'Italia ma meno dei meloniani bassanesi, Stefano Monegato cui, si dice sui social, una crisi di governo farebbe fastidiosamente traballare lo scranno.

Stefano Monegato

Ora, l’uscita dall'Unione montana è prevista per l’inizio del 2026 e sarà un cammino complicato per la maggioranza in Consiglio Comunale, uscita con le ossa rotte anche se il portavoce di Fratelli d'Italia, Nicola Giangregorio ritiene che faccia parte delle dinamiche della politica anche uno scontro così duro su temi tanto rilevanti per la Città.

Nicola Giangregorio

Se a sinistra se la godono anziché no, proprio perché non si capirebbe come mai si sia voluto rompere un giocattolo che funzionava, dalla lista del Sindaco invitano a dar tempo al tempo ed a rinviare valutazioni sulla bontà della scelta, a fine mandato.

Stefano Giunta

Sempre dall'opposizione, in qualche modo assecondando la posizione di Fratelli d'Italia, si parla di mancanza di progettualità. Stefano Giunta, infatti ha detto che:

"L'uscita della Polizia locale dall’Unione Montana è una decisione che smantella un modello funzionante, è sbagliata e incomprensibile nel merito e nei modi".

Secondo i meloniani, l'Unione aveva fino ad oggi prodotto risultati concreti e garantito un servizio efficiente, anche grazie all’ottimo lavoro svolto dal precedente Assessore, Claudio Mazzocco.

"Da alleato, però - ha lamentato Giunta - quel che dispiace è che il Sindaco Finco abbia agito rifiutando ogni tentativo di dialogo oltre che con l'avallo del Consigliere Pietrosante che ha scelto di votare in aperta rottura con la linea politica stabilita dal Partito".

Quella avviata dal Consiglio comunale di Bassano del Grappa, insomma, sarebbe una riforma delicata, la quale avrebbe richiesto solide basi tecniche ed operative, non certo ideologiche.

Cosa faranno ora i Comuni di Valbrenta, Pove, Solagna e Romano cui le scelte di Bassano sono praticamente piovute tra capo e collo? Sulle ceneri dell'attuale Unione, la quale peraltro si porterebbe in dote consistenti investimenti, potrebbero costituire una propria Polizia locale forte di una quindicina di operatori, ricostituendo così un organico da affidare ad un nuovo Comandante.

Intanto, l'incendio divampato in Consiglio Comunale ha mandato in cenere l'Unione montana ma, si spera, non anche la tenuta della maggioranza.

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