Elezioni 2019 Sarcedo Luca Cortese si ricandida sindaco

«In questi 5 anni ho cercato di essere il sindaco dell’ascolto: presente, disponibile, un “facilitatore” insomma. E spero di riuscire ad esserlo anche nei prossimi a venire, se Sarcedo mi vorrà ancora come guida».

Elezioni 2019 Sarcedo Luca Cortese si ricandida sindaco
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Elezioni 2019 Sarcedo Luca Cortese si ricandida sindaco

«In questi 5 anni ho cercato di essere il sindaco dell’ascolto: presente, disponibile, un “facilitatore” insomma. E spero di riuscire ad esserlo anche nei prossimi a venire, se Sarcedo mi vorrà ancora come guida».

Luca Cortese è soddisfatto mentre tira le somme di quello che è stato il suo primo mandato. 39 anni, geometra libero professionista, ha dedicato la sua vita alla politica del suo paese, mettendo al centro sempre il benessere della persona, che è il perno costante che si ripropone in ogni intervento o progetto messo in atto dall’amministrazione che lui stesso ha guidato in questi anni da primo cittadino. Un ragazzo che a 33 anni, dopo 10 anni di opposizione, è riuscito nel 2014 a coronare il suo sogno e che adesso spera di poterlo fare nuovamente a maggio 2019, quando i suoi concittadini andranno alle urne per decidere tra il sindaco uscente e l’ex sindaco Giorgio Meneghello, per adesso l’unico sfidante in campo contro Cortese.

Come mai ha scelto di ricandidarsi?

«Ho scelto di tentare di continuare il percorso intrapreso al servizio del mio paese dopo le opportune verifiche e discussioni all’interno del gruppo “Sarcedo in comune”. Abbiamo ancora tanti progetti da portare a compimento e tante nuove iniziative per il futuro, tutte proiettate nell’ottica della persona. Penso che il percorso naturale di un gruppo amministrativo richieda comunque i due mandati per essere completato come si deve».

Come sarà composta la squadra che l’affiancherà alle prossime amministrative?

«Gli attuali assessori sono tutti riconfermati, così come buona parte dei consiglieri, ai quali si affiancheranno volti nuovi che hanno voglia di impegnarsi. “Sarcedo in comune” non è la lista del sindaco, ma un gruppo di persone che decidono assieme cosa fare, e questo per me è un vanto. Così come lo è il fatto di tenere gli interessi dei partiti lontani da quelli amministrativi. Siamo un gruppo di persone normali che amano Sarcedo e decidono per il bene di Sarcedo, non in base a ciò che un partito fa o dice. La nostra è una lista apartitica e tale rimarrà anche nei prossimi 5 anni, se i nostri concittadini ci daranno nuovamente fiducia».

Quali sono i progetti portati a termine durante questo primo mandato?

«Tanti, e alcuni vedranno la luce proprio quest’anno. In campagna elettorale nel 2014 non avevamo fatto troppe promesse; 2 però le avevamo fatte e le abbiamo mantenute: fermare la speculazione edilizia che ruotava intorno al campo da golf e riallacciare il dialogo con i cittadini. Nel 2013 l’amministrazione che ci ha preceduti aveva avviato il progetto della “Sarcedo turistica”, che prevedeva una maxi speculazione edilizia pari a 175mila metri cubi di edificato nella zona dietro il Barcon. L’opinione pubblica a quel tempo si era mobilitata per evitare la cementificazione di un’area verde dove oggi sorgono i percorsi permanenti, e chiede a gran voce il referendum. Una richiesta negata al seguito della modifica del regolamento sui referendum che quell’amministrazione aveva deciso di approvare. Quando poi siamo subentrati noi abbiamo deciso di ripristinare le vecchie norme e bloccare la speculazione edilizia, riallacciando così i rapporti con i nostri cittadini».

Qual è stata la parola chiave attorno alla quale hanno preso corpo i vostri progetti?

«La “persona per fare comunità”. Tutto ciò che è abbiamo compiuto è stato fatto per la persona, dagli 80 mila euro di contributi erogati alle famiglie in difficoltà che il comune, nonostante la crisi economica è riuscito ad elargire, fino alla nascita della “Protezione sociale”, ossia un gruppo di 60 volontari che tutelano le persone nei vari ambiti della vita comunitaria. Gente al servizio in biblioteca, per il pedibus, i pasti a domicilio, l’accompagnamento anziani e l’ispettorato ecologico; persone che si prendono cura degli individui più fragili. A fianco dei contributi, inoltre, abbiamo cercato di reinserire le persone in difficoltà all’interno della comunità attraverso la progettualità di volontariato, in modo che il contributo diventasse una sorta di compenso per il servizio offerto al paese».

Tanto è stato fatto anche per i giovani...

«Nel campo dell’istruzione, abbiamo sia messo mano alle infrastrutture scolastiche sistemando la viabilità e creando un nuovo parcheggio per garantire agli studenti la sicurezza negli spostamenti, siamo intervenuti sulla pista di atletica sistemandola; sono state installate le lavagne LIM in tutte le classi e avviate le valutazioni antisismiche. Tanti pezzi di un grande progetto che assieme hanno migliorato non poco la vita dei nostri ragazzi. Se parliamo di didattica è stato avviato il progetto legalità, che ha coinvolto 350 studenti di seconda media ed è stato finanziato dal comune. E’ poi nato anche il consiglio comunale dei ragazzi, che ha a disposizione un budget con il quale l’amministrazione finanzia i progetti che loro scelgono di avviare, come i murales o la merenda alternativa; tutte iniziative che nascono da loro perché penso sia giusto che entrino nell’ottica di cosa voglia dire amministrare un paese. Loro sono il nostro futuro e penso che questa sia una buona palestra di educazione alla cittadinanza attiva».

Per quanto riguarda ambiente e lavori pubblici, qual è il bilancio delle opere compiute?

«In campo edilizio abbiamo attivato delle agevolazioni per chi costruisce in classe energetica ottimale, dando dei volumi in più, poi abbiamo elargito dei contributi per la sostituzione delle caldaie. Se parliamo di pubblica illuminazione, ad oggi circa il 75% di essa è stata portata da normale a led, con una spesa che da 100 mila euro è passata a 52 mila, dunque la metà. E’ stato installato l’impianto fotovoltaico nelle scuole e quello solare nel centro culturale di Madonnetta; sono state poi installate delle telecamere di videosorveglianza mobili, cosicché c’è la possibilità di monitorare tutto il territorio a seconda delle esigenze. Se poi parliamo di turismo e benessere, sono stati creati i percorsi permanenti, tracciati e segnalati dal gruppo podisti “Il sorriso”, per sensibilizzare le persone all’attività fisica all’aria aperta e per valorizzare il nostro bel territorio. E’ stata potenziata anche la raccolta differenziata e istituiti degli ispettori ecologici che salvaguardano le nostre aree verdi. Come può percepire sono tanti interventi che messi assieme coinvolgono sia il privato che il pubblico, ossia associazioni e cittadini, tutti in campo per il bene della comunità».

Nell’ottica di un secondo mandato, cosa avete in progetto di fare per Sarcedo?

«Affiancheremo l’attenzione alla persona con quella verso la sostenibilità, con un programma che toccherà quattro tematiche fondamentali: anziani, natalità, antisismico e sicurezza. Abbiamo intenzione di portare a Sarcedo il centro diurno per anziani, una struttura che sostenga le famiglie e il diritto al lavoro. Una valida alternativa alle case di riposo che permette di tenere l’anziano in famiglia dando la possibilità ai parenti di continuare la loro vita lasciandolo durante il giorno all’interno di una zona protetta e sicura. Un progetto interiorizzato già da qualche mese e che presto intendiamo avviare. Poi c’è il sostegno alla natalità, per tentare in base alle disponibilità di dare ai nuovi nati un contributo e dei servizi erogati grazie all’accordo con i commercianti della zona. Sarebbe un ottimo progetto per aiutare anche i piccoli esercenti, dando la possibilità di acquistare nelle loro botteghe a prezzi scontati. Poi c’è l’adeguamento antisismico per le scuole, comprese quelle dell’infanzia e l’idea di incentivare lo spostamento con i mezzi non motorizzati creando un collegamento ciclopedonale tra Sarcedo e la zona di Thiene».

Se dovesse riassumere la sua esperienza da sindaco, personalmente cosa le ha dato soddisfazione e quali sono state le problematiche che ha dovuto affrontare?

«Quando sono stato eletto mi sono trovato davanti non poche difficoltà: la questione del campo da golf, la sparatoria dopo un mese e il caso della discarica Corsea, con il consorzio che la gestiva che aveva dichiarato il fallimento e che oggi è in sicurezza grazie al sostegno di Provincia, Regione, comune e dei 40 amministratori locali che si sono uniti nella battaglia. Abbiamo ridato vigore al microturismo sotenibile, con appunto i percorsi permanenti e la Sarcedo card realizzata dal vicesindaco Maria Teresa Campese, una sorta di biglietto h 24 che dà accesso ai ristori, spogliatoi e sconti in alcune attività del paese per i podisti. Personalmente posso dire di aver avuto due grandi soddisfazioni: l’aver agito sempre per Sarcedo e i suoi residenti ed essere riuscito a far capire alle persone che esiste una politica differente da quella che si vede in tv. Ho fatto riscoprire la figura del sindaco come amministratore vicino alla gente e fra la gente, e aver fatto comprendere che la politica è una cosa sacra che troppo spesso viene sporcata dagli interessi di partito. Quando vado a correre i bambini mi riconoscono e mi salutano, questo mi fa capire che ciò che ho fatto è arrivato al cuore dei miei concittadini. Fra 5 anni, se sarò rieletto, il mio percorso politico finirà, lascerò posto a nuovi volti perché allora avrò dato tutto ciò che avevo».

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