Elezioni 2019 Pove del Grappa Alessandra Alessi è il candidato sindaco
La prima figura femminile che si candida a sindaco per il paese di Pove del Grappa con la lista civica «Pove futura» il cui slogan è «un futuro per Pove».
Elezioni 2019 Pove del Grappa Alessandra Alessi è il candidato sindaco
Madre, avvocato, donna. Sono questi i ruoli che si fondano in una sola persona, quella di Alessandra Alessi. La prima figura femminile che si candida a sindaco per il paese di Pove del Grappa con la lista civica «Pove futura» il cui slogan è «un futuro per Pove». La Alessi, inoltre, è il candidato ufficialmente appoggiato e sostenuto dalla Lega, che ha deciso, così, di puntare su un candidato donna e sul cambiamento a Pove. Nata, cresciuta e da sempre residente nel paese della valle, si presenta con il suo gruppo come l’alternativa all’amministrazione comunale attuale. La nuova candidata è stata spinta da una vocazione, quella che le scorre nel sangue. La sua famiglia ne è la testimonianza. La madre era impegnatissima nel sociale e nella comunità, mentre il padre rimase nell’Amministrazione del paese per lungo tempo. Ora lei, dopo gli ultimi cinque anni trascorsi come consigliere di opposizione, si è messa in gioco e ha accolto la proposta della sua lista che le ha chiesto di essere la candidata al ruolo di primo cittadino. «Fin da subito ho percepito il peso della responsabilità e dell’impegno che mi sono presa, ma allo stesso modo sono grata al mio gruppo che mi ha offerto tale opportunità, che crede in me e che mi sostiene in questo percorso. Mi hanno messa in condizione di poter fare qualcosa di buono per il mio paese e io mi sono messa in gioco».
Grande carica è quella che risulta dalle parole e dalle espressioni della donna di 48 anni che ci ritroviamo di fronte.
«La lista “Pove futura” è formata da persone capaci, con tanta voglia di fare e che hanno maturato esperienze diverse in ambito professionale lavorativo e di vita associativa e che sono pronte a dare risposte concrete alla voglia di nuovo e di cambiamento che si respira in paese. Credo che Pove sia matura per poter per essere rappresentata da un sindaco donna e da una squadra di persone finalmente nuove e che i cittadini meritino di avere l’opportunità di un cambiamento di atteggiamenti e di pensieri alla guida del Paese. Voglio rivolgermi in modo particolare alle donne di Pove, perché in quanto donna, posso capire quali sono i loro bisogni e le loro esigenze che si esplicano all’interno della famiglia, nucleo fondamentale della comunità, in quanto mogli, madri, lavoratrici e figlie di genitori anziani da accudire. Nel gruppo ci sono molte donne e di questo vado fiera certa, comunque, che tutti i componenti della mia lista, sono pronti a spendersi per il bene del proprio paese mettendo al primo posto i servizi al cittadino».
Tra un paio di settimane ci sarà la presentazione ufficiale alla cittadinanza e la raccolta delle firme.
«Tra di noi ci sono figure con grande esperienza, altre ancora che fanno parte di associazioni che si spendono per il prossimo. Insomma, una varietà di persone che con entusiasmo e voglia di fare dimostrano di essere la vera alternativa».
Ma cosa ne pensa la candidata di Pove del Grappa oggi?
«Pove è una bellissima scatola, tuttavia quando ne sia apre il coperchio è vuota. E’ l’appendice di Bassano, non manca alcun ingrediente fondamentale per essere una meravigliosa città, ma è priva di contenuti, idee e valori. Non c’è un senso di comunità vivo e la partecipazione delle persone va valorizzata. C’è bisogno di maggiore trasparenza, di maggiore dialogo, di una comunicazione effettiva con l’amministrazione comunale, anche attraverso lo strumento delle assemblee pubbliche, incentivando in tal modo la partecipazione attiva del cittadino alla vita del paese. Pove ora è senz’anima, deve tornare ad essere il centro della comunità, per la comunità e con la comunità al centro».
Importante è anche il rapporto che ci deve essere con le associazioni.
«Sì, credo sia fondamentale, ma allo stesso tempo deve esserci una netta distinzione tra chi amministra e gestisce la cosa pubblica e l’associazionismo. Mi piacerebbe aver la possibilità di diventare un sindaco condivisivo e non divisivo, il sindaco di tutti».
Vorrebbe rivalutare le contrade?
«Le contrade si sviluppano ogni cinque anni in occasioni delle tradizionali feste. Si tratta di un momento intenso ma purtroppo per un periodo davvero breve. Sarebbe bello riuscire a viverle con maggiore consapevolezza e continuità, visto che svolgono un ruolo importante di aggregazione e di inclusione anche per le nuove famiglie da poco residenti in Comune».
Cultura, avete delle nuove idee?
«Certo e le esporremo nella nostra presentazione alla cittadinanza, insieme ai nostri progetti inerenti alle opere pubbliche, con particolare attenzione a cogliere le opportunità per ottenere finanziamenti anche a carattere europeo. Credo che ci dovrebbe essere una migliore gestione delle manifestazioni e degli eventi, in particolare modo in collaborazione con le associazioni locali e facendo rete con le altre realtà territoriali».
Il prodotto che vi contraddistingue è l’olio, se verrete eletti cosa farete in merito?
«L’olio di Pove ha una storia importante ed è un valore aggiunto della nostra terra, ma per essere ulteriormente valorizzato, va inserito ed accompagnato in circuiti enogastronomici e turistici, condivisi con gli operatori del settore, la Provincia e la Regione. Solo in una prospettiva di promozione territoriale efficace e pianificata l’olio di Pove può uscire dall’ambito locale, per essere conosciuto ed apprezzato anche fuori dai nostri confini e diventare una eccellenza da esportare all’estero».