Elezioni 2019 Bassano del Grappa Elena Pavan è il candidato sindaco del centro destra
Avvocato civilista, laureata a Trentonel 2002 a 24 anni, esercita dal 2007 in proprio dopo una lunga gavetta in un grande studio legale.
Elezioni 2019 Bassano del Grappa Elena Pavan è il candidato sindaco del centro destra
Il centrodestra ha scelto Elena Pavan, membro del direttivo cittadino della Lega, per sfidare il centrosinistra guidato dall’assessore uscente Angelo Vernillo. Avvocato civilista, laureata a Trento nel 2002 a 24 anni, esercita dal 2007 in proprio dopo una lunga gavetta in un grande studio legale (“uno studio tritasassi, di quelli in cui si lavora 18 ore al giorno”... per usare una sua definizione). Mamma di due gemelli, milita nella Lega dal 2013 ed entrata nel direttivo cittadino cittadino due anni fa. Questo sabato presenterà la sua candidatura alla città nel Brolo di Palazzo Bonaguro.
Qual è il suo primo messaggio pubblico che vuole lanciare alla città da candidato sindaco?
"Bassano ha conosciuto in questo mandato un ruolo di marginalità nel contesto provinciale e
regionale che ne ha cristallizzato lo sviluppo. Perso il Tribunale, la politica non ha saputo
recuperare idee nuove per restare protagonisti. La storia del Ponte di Bassano è stata una pagina da
dimenticare e gli esempi di scarsità dell’amministrazione uscente si sprecano. Bisogna ripartire da
Bassano ed a Bassano ricondurre la centralità di un territorio che incrocia tre province ma che ha
vocazione di leader e risorse per tornare ad esserlo".
Lo strumento per perseguire questa idea di “grande Bassano”?
"Il primo passo è la discontinuità. Il centrosinistra ha scelto la continuità candidando l’assessore Vernillo, quindi si propone con le virtù e i difetti che abbiamo già conosciuto. Non possono rappresentare il cambiamento. Noi ci candidiamo a svoltare pagina, con l’idea che Bassano riconquisti la centralità che ha perduto, forti anche di una rappresentanza regionale e parlamentare importante. Bassano va rilanciata: il primo atto deve essere una riflessione sullo sviluppo urbanistico della città che deve essere adeguato ai tempi che cambiano, ma anche una semplificazione reale del rapporto con la pubblica amministrazione, lo snellimento delle procedure, la certezza dei tempi di risposta al cittadino. La lista è lunga…"
Quale sarà il suo cavallo di battaglia elettorale, ovvero quale sarà il tema amministrativo di
punta?
"Ne anticipo uno: Bassano ha bisogno di un teatro, in modo da ritornare ad essere uno dei grandi
centri culturali del Veneto. Il sogno ovviamente rimane l’Astra ma la proprietà è privata, quindi non
può decidere solo il Comune. In tema di cultura abbiamo in programma formule per mettere in
sinergia turismo, cultura e commercio, un’operazione che andrà fatta nell’ottica di inserire Bassano
nei principali circuiti di turismo culturale del Veneto".
Un altro grande dossier che vuole intestarsi?
"Risolvere uno dei problemi cronici della città, la viabilità. Nei prossimi mesi con l’avvio della Pedemontana e le nuove uscite che convergeranno su Bassano sarà inevitabile fare alcune scelte strategiche in tema di viabilità cittadina. Un Piano Strategico sulla viabilità sarà la prima sfida su cui misurare la nostra voglia di cambiamento".
Ci racconta come e quando è maturata l’idea di impegnarsi per diventare sindaco?
"In vari momenti, non c’è stato un vero e proprio episodio. Quando i miei due figli hanno cominciato
a frequentare le diverse realtà scolastiche c’è stato un primo grande avvicinamento all’idea di fare
qualcosa per la comunità, poi sicuramente la questione della soppressione del Tribunale di via
Marinali. E infine l’esperienza, davvero positiva, nel comitato di quartiere San Marco".
Politicamente, a livello nazionale, a chi si ispira?
"Il governatore del Veneto Luca Zaia è un politico concreto, pragmatico, molto preparato. E poi aggiungerei anche Erika Stefani a cui mi lega un rapporto di amicizia e grande stima, che va oltre la dimensione politica e di partito".
Con due bambini, un marito, uno studio legale da mandare avanti, saranno mesi molto impegnativi.
"Per fortuna abbiano i nonni che ci aiutano, l’organizzazione della vita familiare in questi momenti diventa fondamentale. Mio marito mi supporta in questa scelta, forse avremo bisogno di un aiuto in più... Sul lavoro per fortuna ho delle colleghe splendide che collaborano. La famiglia, per un amministratore, è una risorsa, non un limite. Il lavoro anche, perché ci ricorda che l’impegno in politica è sempre “servizio civile”, non deve mai essere una professione".
Dal punto di vista simbolico cosa farebbe per rilanciare Bassano al centro politico dell’area
pedemontana?
"Come detto sarà fondamentale lavorare sulla cultura: vogliamo sicuramente rivitalizzare e
ripotenziare Opera Estate, ricalibrando una nuova centralità geografica delle manifestazioni.
Mantenendo ovviamente la formula della capillarità degli eventi nel territorio ma cercando di
portare proprio a Bassano le manifestazioni più significative".
Cosa non farà sicuramente in questa campagna elettorale?
"Non farò una campagna elettorale aggressiva, non insulterò i miei avversari, non sarò onnipresente.
Credo però che sia importante incontrare la città in tutte le sue espressioni, non sarò un candidato
sindaco da salotto, sarò in mezzo alla gente per ascoltare, per apprendere e per interpretare le
aspettative ed i sogni dei bassanesi, nel solco dei grandi amministratori del passato che hanno reso
grande questa città con un modello amministrativo che ha fatto scuola. Popolarità e competenza".
L’ultimo libro che ha letto?
"Il titolo è “Il tempo dei Nuovi Eroi” dell'autore Oscar di Montigny".