Daspo urbana per la sicurezza di tutto il territorio bassanese

Si pensa alla modifica del regolamento di polizia urbana.

Daspo urbana per la sicurezza di tutto il territorio bassanese
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Dalla Ztl alla Daspo, dagli automobilisti indisciplinati alla regolamentazione della sicurezza. Parte una nuova crociata in riva al Brenta.

Daspo urbana per la sicurezza di tutto il territorio bassanese

Se ne è parlato in sede della prima Commissione consiliare degli affari istituzionali che, all’ordine del giorno, aveva anche la discussione in merito «alle prime riflessioni sulla modifica al regolamento di polizia urbana con l’introduzione della Daspo urbana, ai sensi del D.L. nr. 14/2017 che riguardano le disposizioni a tutela della sicurezza e del decoro urbano»

. Si tratta, in questo caso, del noto decreto Minniti. L’assessore alla sicurezza Tamara Bizzotto parla di come

«Nel 2017 la Daspo sia stata estesa dall’ambito delle manifestazioni sportive sino al perimetro urbano e come la stessa, nel 2018, sia stata ulteriormente ampliata».

Bisogna premettere che, nel Veneto, questa norma è già stata adottata da tutte le sette province. La città del Grappa diventerebbe eventualmente così la prima città non capoluogo di provincia ad adottare questo protocollo. Che dovrà necessariamente passare, come ha sottolineato l’assessore,

«attraverso una modifica al regolamento di polizia urbana e transitare poi in consiglio comunale per la sua approvazione».

Cosa prevede dunque la legge Minniti? 

«La possibilità di circoscrivere le zone critiche della città, individuando un perimetro dove al suo interno potranno essere sanzionati chi manifesta stati di ubriachezza, ha atteggiamenti contrari alla  pubblica decenza sanzionando anche la bestemmia».

Le sanzioni? 

«Possono andare da 100 a 300 euro la prima volta e possono essere anche accompagnate da un provvedimento di allontanamento con il divieto di ritornare nella zona nelle 48 ore successive. Ed in caso di recidiva il soggetto potrà essere ulteriormente allontanato, con il divieto di ritornarvi, per sei mesi che, in alcuni casi, potrà arrivare anche sino ai due anni».

Bisognerà anche individuare le zone sensibili ove applicare la Daspo che, per Tamara Bizzotto, per quanto riguarda la città, potrebbero riguardare

«Tutto il centro storico, i parcheggi, l'ospedale ed i luoghi di culto con l’aggiunta eventuale dei supermercati, con l’obiettivo di dare un segnale come Amministrazione comunale in merito anche a quanto in passato successo».

Nel ventaglio delle ipotesi il presidente della Commissione, Antonio Guglielmini ha anche parlato di una Daspo per «gli indiziati di terrorismo» sottolineando nel contesto come «ad oggi siano già stati comminati, in regione, tra gli altri, 58 Daspo a Verona, 100 a Venezia mentre sono 2988 i provvedimenti del genere in tutta Italia che vede Napoli al primo posto seguita da Roma e Palermo».

Non sarà comunque questo dell’applicazione della Daspo un percorso facile ha detto  Maurizio Zuliani che attualmente comanda il corpo della polizia locale e che ha sottolineato «come bisognerà valutare bene questo percorso anche dal punto di vista pratico».

Nella discussione Bruno Trevisan del Movimento 5 stelle, chiede «se la Daspo possa valere anche per gli spacciatori», mentre Lucia Fincato di impegno per Bassano, sottolinea «che bisognerà valutare gli oneri che andranno a carico della polizia locale pensando anche al coordinamento con i servizi sociali». Osservando come «dietro alle persone, talvolta vi è chi ha perso il lavoro o è separato in  casa, tutti soggetti deboli, che potrebbero ricadere nella Daspo e che meritano l’attenzione del sociale».

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