Covid, Zaia: "Obbligo vaccinale? Meglio contrastare le fake news" | +331 positivi | Dati 23 agosto 2021
Allo studio le misure per garantire un rientro a scuola in sicurezza: "Serve un'informazione istituzionale più corretta".
Torna il punto stampa da Marghera con il presidente della Regione, Luca Zaia, sulla situazione Covid (e non solo) in Veneto.
Bollettino aggiornato
+331 positivi nelle ultime 24 ore (incidenza al 3,20 sui tamponi fatti), ricoverati 269 (-1), di cui 216 (-1) in area non critica, 52 in terapia intensiva (invariato).
"Abbiamo 4mila prenotazioni al giorno per i vaccini ma ovviamente stiamo pagando un po' questi giorni di ferie e festa - ha spiegato il Governatore - Il rischio nella nostra regione resta comunque basso".
Al momento in Veneto ci sono 434mila dosi di vaccino in magazzino. Mentre si sta lavorando alacremente per il rientro a scuola degli studenti, con il progetto delle "scuole sentinella" e con uno screening massiccio. "Per noi la scuola è in presenza, punto", ha sottolineato Zaia.
Obbligo vaccinale, la visione di Zaia
Questione obbligo vaccinale. Il Governatore ha ribadito la sua opinione:
"Non ci è stata mai proposta, sapete come la penso: il vaccino deve restare su base volontaria. Noi veneti ci stiamo avvicinando all'80% per l'immunità di gregge, dovremmo arrivare a ottobre perché ora siamo al 78%".
Tuttavia il presidente ha puntualizzato: "Ci sono molte fake news in giro, non capisco perché il Governo abbia abdicato su una corretta informazione sui vaccini e non intendo certo promozione".
Il punto sulle terapie intensive
Ha preso poi la parola il dottor Rosi, che ha illustrato la situazione nelle terapie intensive:
"Abbiamo avuto due giorni in cui i dimessi hanno superato gli accessi, siamo al limite della fase emergenziale in cui dovremo attivare posti letto extra (già pronti) in terapia intensiva, spostando anche personale. Tra le province c'è sostanziale uniformità nei ricoverati, un po' di più a Padova e Verona.
Abbiamo 32 intubati e tre pazienti con respirazione extracorporea, sono cambiate in particolare le fasce d'età dei ricoverati in terapia intensiva, oggi il 58% ha meno di 60 anni. Il 78% di questi pazienti non è vaccinato. Segno che l'effetto della vaccinazione nei ricoveri è tangibile".
Inoltre sono 57 le persone decedute da maggio: solo tre avevano completato il ciclo vaccinale.