Covid, Zaia: “Finalmente curva in discesa” | +957 positivi | Dati 19 gennaio 2021
Ma restano le preoccupazioni relative ai tagli e ai ritardi sulle forniture del vaccino.
La curva epidemiologica finalmente cala. Così come diminuiscono gli accessi in terapia intensiva. Uno spiraglio di ottimismo, quindi, in Veneto, anche se restano le preoccupazioni relative ai tagli di forniture dei vaccini.
“La curva sta scendendo, teniamo duro”
Il totale dei tamponi molecolari effettuati sono ad oggi, martedì 19 gennaio 2021, 3 milioni e 598mila 134, mentre i test rapidi hanno toccato soglia 2 milioni e 311mila 869. Nelle ultime 24 ore sono stati 47mila e 11 i tamponi, che sono serviti a individuare 957 positivi, per un’incidenza di 2.03.
Tamponi giornalieri: 33mila 05 rapidi più 13mila 953 molecolari. 300mila 127 positivi in totale, 63mila 171 i positivi ad oggi. I ricoverati totali sono 2942, abbiamo liberato 500 letti rispetto al 31 dicembre. Di questi 2603 in area non critica, 58 in meno, e 339 (meno 15) in terapia intensiva. 162 morti (che però comprendono anche quelli del fine settimana) per 8187 in totale. 13mila e 091 dimessi.
L’immagine è quella di una curva che decresce, soprattutto quella delle terapie intensive. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino Covid del Governatore Luca Zaia, nel corso del quale, oltre ad aver fornito uno spaccato della situazione attuale, si è cercato di fare il punto anche su altri aspetti.
Speriamo che continui questo trend – ha spiegato Zaia – 339 terapie intensive, siamo scesi sotto il valore massimo di marzo, del 31, 356. Il primo di aprile avevamo 2068 ricoveri. Ad oggi scendiamo sotto il massimo di marzo. La situazione è ancora pesante a livello ospedaliero: pazienti che hanno diritto alle cure migliori. Se continuiamo a tenere alta l’attenzione, possiamo uscirne (anche per i vaccini) prima possibile”.
I rallentamenti e la riduzione delle forniture di vaccini, però, altro argomento della giornata, preoccupa. In questi termini, infatti, non si riesce a continuare la campagna vaccinale. Nel concreto c’è il “problema” dei richiami: esiste l’esigenza di entrare in possesso delle dosi necessarie per il secondo vaccino destinato a chi ha già avuto la prima somministrazione.
“Spero che la situazione si risolva – ha continuato – noi non abbiamo rapporti con l’azienda che si confronta solo con la struttura commissariale del Governo. Noi non abbiamo letto il contratto. Ma ci sarà un confronto nella serata di oggi, martedì 19 gennaio 2021 per capire quali saranno i margini di manovra
C’è chi ha magazzini pieni di vaccini e non riesce a farli. E altri che devono fare richiami e non ne hanno. Un concetto di ridistribuzione potrebbe essere una soluzione temporanea in questa fase critica. Diamoci un principio: che tutti possano fare la seconda dose”.
Attualmente le dosi che spettano al Veneto sono state dimezzate. Sulla prossima settimana non ci sono ancora certezze: avrebbero dovuto consegnare le dosi mancanti più quelle previste. Ma per il momento non esiste ancora una conferma. Se nella migliore delle ipotesi questi disagi dovessero durare solo due settimane, le conseguenze sui tempi della campagna vaccinale, comunque, si faranno sentire.