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Covid, la Regione: "Preoccupa l'Rt in crescita, domani classificazione colori delle regioni" | +850 positivi | Dati 6 maggio 2021

Se vi siete persi il quotidiano bollettino Covid, vi proponiamo un focus su tutti i punti salienti. Ospite della conferenza stampa: il virologo Giorgio Palù.

Covid, la Regione: "Preoccupa l'Rt in crescita, domani classificazione colori delle regioni" | +850 positivi | Dati 6 maggio 2021
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Consueto appuntamento con i vertici della Regione per fare il punto sull'emergenza sanitaria Covid in corso.

Covid, la Regione: "Preoccupa l'Rt in crescita, domani classificazione colori delle regioni" | +850 positivi | Dati 6 maggio 2021

Tamponi molecolari oltre soglia 5 milioni, 4432896 quelli rapidi, per 850 positivi in 24 ore, rapportati ai 38mila 306 tamponi effettuati, portano a un'incidenza del 2,21 per cento. Numero totale di positivi, 415mila 822, positivi ad oggi, invece, sono 20mila 035. Ricoverati: meno 55 in 24 ore, per un totale di 1281. Di questi 1113 in area non critica e 168 in terapia intensiva. Le terapie intensive non Covid occupate sono 276. Totale dei decessi: 11mila 404, più 7 in 24 ore. 20mila 799 i dimessi.

"Domani ci sarà la classificazione delle regioni sulla base dell'analisi dei dati sull'andamento dell'emergenza sanitaria Covid da parte della Cabina di regia - ha spiegato l'assessore Manuela Lanzarin, oggi presente al posto del Governatore Zaia - Ci sono alcuni dati positivi e altri fattori, invece, che ci preoccupano e non poco".

In particolare l'Rt a 0,95 crea apprensione, mentre l'incidenza di 97 positivi su 100mila abitanti e l'occupazione ospedaliera pari al 15 per cento (il dato limite è del 40 per cento per area non critica, e del 30 per la terapia intensiva), invece, sono elementi che descrivono un quadro più tranquillo.

Il Veneto attualmente sta spingendo il piede sull'acceleratore nelle vaccinazioni, perché ad oggi è questa l'unica vera arma contro la diffusione del Covid. E la regione sta rispondendo attivamente alla sfida, superando l'obiettivo predisposto dal Commissario Figliuolo per il Veneto, andando, dunque, oltre quota 40mila inoculazioni al giorno.

"La seconda dose dei vaccini a mRna (Pfizer e Moderna) - ha continuato Lanzarin - è raccomandata dopo la sesta settimana. E' un'indicazione che ci è stata fornita ieri. Conferenza delle regioni: si è parlato degli emendamenti delle Regioni per il Decreto 52. Abbiamo presentato stesse richieste: aumentare di un'ora il coprifuoco. Riapertura parchi tematici il primo di giugno, indicazione di riapertura piscine all'interno, il chiarimento di eventi e wedding, la possibilità risotrazione all'interno e apertura anche in fine settimana dei centri commerciali".

La conferenza delle regione ha approvato linee guida per apertura strutture extra ospedaliere come le case di riposo. Per questo risultato hanno lavorato tutti gli operatori insieme. E quindi ora sono state trasmesse al Ministero. Prima c'è il recepimento nazionale, poi c'è la richiesta di abrogare articolo 11 comma 6 del Decreto di marzo, quello che limita l'accesso.

"Chiediamo la possibilità di aprire alle visite dei parenti quando i famigliari sono in possesso del green pass - ha continuato - Malato guarito, tampone nelle 24 ore oppure una vaccinazione effettuata: queste le condizioni. Potranno entrare massimo due persone, possibilità anche nei reparti di degenza, indicazioni per nuovi accessi. In questo caso si distingue tra chi ha effettuato vaccinazione completa: entra nella comunità direttamente. Chi ha solo una dose non farà quarantena ma farà screening. Chi non è vaccinato farà quarantena di 10 giorni".

La "lectio" del virologo Giorgio Palù

Subito dopo l'assessore Manuela Lanzarin ha preso parola il virologo e presidente dell'Agenzia italiana del farmacoGiorgio Palù che ha tenuto una vera e propria lezione sugli ultimi recenti sviluppi nell'ambito della ricerca sul Covid-19. Lo scienziato, affidandosi ad alcune slide, ha mostrato le caratteristiche principali del virus, spiegandone le peculiarità.

Alcuni punti, in particolare, hanno generato particolare interesse.

"Il virus - ha spiegato lo scienziato - circolava già da settembre del 2019. Questo è certo. Il Covid-19 deriva da una particolare specie di pipistrello, quello cosiddetto "zampa di cavallo", e questo dato ci porta a un'altra considerazione: tale pipistrello si trova solo in una regione della Cina.

Si tratta di un animale particolare che "contiene" un centinaio di coronavirus, alcuni dei quali simili al Covid anche per il 98 per cento. Il virus, dunque, è cinese, è nato lì e lì si è sviluppato. Per quanto riguarda le mutazioni occorre dire che sono tutte naturali, così come accade per tutti i virus a mRna. Però per il Covid si parla di mutazioni meno rapide rispetto alle influenze o all'Hiv: il Covid cambia un nucleotide al mese".

E poi, tra le righe, Palù non ha risparmiato qualche "stoccata" ad alcuni "colleghi"...

"Il compito dello scienziato è quello di fare delle ipotesi - ha concluso - I virologi fanno questo mestiere, non fanno parate in televisione. Un virologo dovrebbe studiare".

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