Piccole e medie imprese

Concia sotto pressione, Donazzan (FdI): “Rivedere EUDR, a rischio un settore d’eccellenza”

L'europarlamentare: "Contrastare la deforestazione è un obiettivo condivisibile, ma non si possono penalizzare filiere che non ne sono responsabili, come quella conciaria"

Concia sotto pressione, Donazzan (FdI): “Rivedere EUDR, a rischio un settore d’eccellenza”

Le imprese italiane della filiera conciaria si trovano a rischio per l’imminente entrata in vigore del regolamento europeo EUDR, pensato per contrastare la deforestazione ma percepito come un pesante fardello burocratico per chi non contribuisce al fenomeno.

Donazzan (FdI): “Rivedere EUDR, a rischio un settore d’eccellenza”

A intervenire sul tema a Bruxelles è l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Elena Donazzan, vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento europeo, che sottolinea come le norme, pur avendo l’obiettivo condivisibile di contrastare la deforestazione, possano risultare dannose se applicate senza distinzione.

“Contrastare la deforestazione è un obiettivo condivisibile, ma non si possono penalizzare filiere che non ne sono responsabili, come quella conciaria”, afferma Donazzan.

Secondo Donazzan, il regolamento è stato concepito senza considerare la realtà produttiva del settore.

“Dopo l’ipotesi di un possibile rinvio al 2027, la conferma dell’entrata in vigore dal 30 dicembre 2025 genera incertezza e mette in difficoltà soprattutto le piccole e medie imprese, che non avranno tempo sufficiente per adeguarsi ai nuovi obblighi”.

L’eurodeputata evidenzia anche come l’assenza di categorie “no-risk” o “low-risk” comporti un carico burocratico aggiuntivo per chi opera in Paesi a basso rischio di deforestazione.

“La filiera conciaria bovina non è una causa diretta di deforestazione, ma rappresenta un modello di economia circolare. Serve quindi rivedere il regolamento: idealmente con il ritiro, per evitare oneri sproporzionati, o almeno con un rinvio di un anno per tutte le imprese, grandi, medie e piccole”.