Le elezioni Amministrative 2023, a Vicenza, sarebbero state viziate dalla apposizione di “false firme” in calce alle liste di presentazione dei candidati ed a febbraio si terrà l’udienza preliminare di un procedimento nel quale sono indagate ben 16 persone.
Quanto al possibile rinvio a giudizio, beh, si vedrà proprio dopo l’udienza preliminare ma intanto non dovrebbe essere piacevole trovarsi tra quanti coinvolti nell’indagine del Pubblico Ministero Gianni Pipeschi.
La questione delle firme per le elezioni amministrative del 2023, era finita in cronaca a dicembre 2024.
I Partiti e le liste
Sotto la lente di ingrandimento dei periti calligrafi, sarebbero finite firme che, trasversalmente, andavano a suffragare la presentazione di candidati ed alla cui convalida avrebbero partecipato soggetti di diverse parti in gara: dal Pd alla coalizione civica “Sinistra Verdi; dalla lista “Per una Grande Vicenza” ai “Civici con Possamai”, ma verrebbero citati anche Fratelli d’Italia, Forza Italia, “Gruppo Misto” o leghisti. Ancora? Si, “Idea Vicenza” ma nell’elenco figurerebbero anche “Contiamoci”, “La Comune”, la “Lista Zoppello Sindaco” e “Impegno a 360°”.
L’inchiesta
L’inchiesta ha preso avvio da un esposto sulla cui fondatezza sono stati incaricati di fare luce i “Finanzieri” che nei mesi scorsi hanno verificato firme e ascoltato persone possibilmente informate dei fatti.
I documenti dei firmatari e le loro firme sono state confrontate e valutate, dato che la Procura di Vicenza vorrebbe chiarire se ci siano state irregolarità nel senso che le firme non siano state raccolte ma contraffatte.
Dopo l’udienza preliminare sarà il Pubblico Ministero Gianni Pipeschi a chiedere l’eventuale rinvio a giudizio per tutti gli indagati.
La norma
Le norme in materia sono dettate dall’articolo 90 del DPR 570/1960; dall’articolo 21 del DPR 445/2000 e dall’articolo 81 del codice penale.