Superstrada Pedemontana Veneta, i chiaroscuri nella relazione della Corte dei Conti
Bisogna correre di più, sia alzando il limite di velocità che per far quadrare quanto prima i conti.
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La Superstrada Pedemontana Veneta è un asse viario costituito dalle opere realizzate per consentire lo spostamento di persone e merci lungo la fascia pedemontana veneta.
L'infrastruttura
L'arteria stradale principale è costituita da due corsie per senso di marcia dalla larghezza minima di 3,75 metri e da una banchina esterna della larghezza minima di 3 metri, quanto quella dello spartitraffico centrale.
I 94,5 km del tracciato principale collegano 3 autostrade: la A4, la A31 e la A27.
Essa consente la diminuzione dei costi per il traffico merci e la riduzione dei tempi di trasferimento per i lavoratori pendolari, minori emissioni di CO2, migliore accessibilità ai Comuni contermini con relativo sviluppo degli investimenti ed incremento del turismo sul territorio.
Che tutto ciò sia vero, può constatarlo di persona chiunque si trovi nelle sopra elencate condizioni: quel che non torna, all'utente è l'elevato costo del pedaggio.
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La Corte dei Conti
La Corte dei Conti, per quanto le compete, continua a fare le pulci all'opera tanto che la sua "Relazione sullo stato di avanzamento dei lavori" di cui alla Deliberazione n. 32/2025/GEST firmata dai Magistrati Fedor Melatti e Chiara Bassolino, revisore Annalisa De Cesare, non porta a conclusioni del tutto soddisfacenti.
Chiaro
L'Organo supremo di controllo, per la verità, prende atto che a seguito del riequilibrio economico-finanziario da essa stessa raccomandato "il ricorso all’aumento del contributo pubblico, ha consentito di conseguire effetti positivi, consistenti nell’accelerazione dei tempi di esecuzione dei lavori, progrediti in modo significativo rispetto alle situazioni di stallo" che aveva spesso lamentato in passato.
Inoltre essa si dichiara soddisfatta per lo sblocco dei finanziamenti al concessionario; per il miglioramento dell'equilibrio economico-finanziario del partenariato pubblico/privato; per la definizione dell’attività espropriativa con definizione dei diffusi e complessi contenziosi.
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Scuro
Tuttavia, nel suo nel Referto, la Corte ha evidenziato ancora molte aree di criticità gestionali, come ad esempio, l’andamento dei lavori che ha subito forti ritardi, riconducibili alla pandemia da Covid-19, ad eventi bellici internazionali e, più in particolare, alle vicende che hanno interessato il blocco dei lavori nella Galleria di Malo e le interconnessioni con i diversi tronchi autostradali.
La conclusione dei lavori prevista per l'11 settembre 2020, nota la Corte, di fatto è datata 1° marzo 2024 e solo il 4 maggio 2024 è stato aperto al traffico il tratto compreso tra l'interconnessione con l'autostrada A4 Milano-Venezia ed il casello di Montecchio Maggiore sud. Pertanto, solo da tale data sono percorribili tutti i 94,5 km da Spresiano (TV) a Montecchio Maggiore (VI), venendo così completata l'interconnessione sulle tre autostrade l'A4, l'A31 e l'A27.
Tenuto conto dei ritardi la Corte raccomanda all’Amministrazione regionale di applicare le sanzioni pecuniarie da ritardo, previste dagli accordi contrattuali.
Non è ancora concluso, invece, il procedimento di riclassificazione dell’opera per l’aumento della velocità di percorrenza da 110 km/h a 130 km/h.
In merito all’attendibilità del piano del traffico, viene rilevato che solo con l'innesto alla A4, si potrà verificare se il traffico effettivo rispetterà le previsioni sulle quali si basa la sostenibilità dell'opera. La Sezione, inoltre, reputa utile che la Regione valuti eventuali modifiche tariffarie proprio al fine di incentivare il flusso di traffico sulla Superstrada.
"L'aumento del traffico, è quantomeno necessaria - dice la Corte - seppur probabilmente non risolutivo dei problemi finanziari, dato che gli accordi negoziali, prevedono che la Regione corrisponda ingenti canoni di disponibilità nei complessivi 39 anni di gestione".
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Nero nero?
Quei canoni, oggi non sono facilmente quantificabili nel loro preciso ammontare, dipendendo, ad esempio, anche dal tasso di inflazione annuo, ma che già prevedono annualità che vanno dai 165.096.571 euro delle prossima, fino ad arrivare ad 435.590.100 euro nel penultimo anno di gestione e 332.326.672 euro nell’ultimo anno, salvi gli aggiornamenti dovuti per gli anni successivi al 2024 in conformità al Terzo Atto Convenzionale.
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Grigio
Da ultimo la Corte prende atto che i conti giudiziali 2022 e 2023 sono stati approvati e depositati dalla Regione, la quale ha anche proceduto all’instaurazione di un giudizio nei confronti della società Superstrada Pedemontana Veneta, per il recupero dell'importo di 20.147.000 euro di IVA indebitamente liquidati ma non dovuti sulla quota di contributo statale per la realizzazione dell’opera.