Oltre 60 bambini a scuola «senza zaino»

I giovani alunni sono diventati protagonisti di un nuovo modello educativo basato sulla dimensione dell’ospitalità e su un’idea di scuola come comunità.

Oltre 60 bambini a scuola «senza zaino»
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Oltre 60 bambini a scuola «senza zaino»

A Mussolente si va a scuola senza zaino. Con il suono della prima campanella dell’anno gli oltre 60 bambini che frequentano le classi prime e seconde delle elementari di Casoni sono diventati protagonisti di un nuovo modello educativo basato sulla dimensione dell’ospitalità e su un’idea di scuola come comunità di ricerca che prevede anche che lo zaino venga lasciato in classe. Niente più zaini a voltre troppo pieni di libri da caricare sulle spalle nel tragitto casa-scuola e viceversa, ma solo delle piccole borsette con la merendina da portare con sé. Tutto il materiale necessario come quaderni, testi, libri, penne, matite, colori e tanto altro, da quest’anno si trova già in aula e viene utilizzato in condivisione da parte degli studenti. Il progetto «scuola senza zaino», però, prevede molto di più: è basato, infatti, su una riorganizzazione degli spazi strutturata in modo tale da far collaborare i bambini favorendo la loro responsabilità e allo stesso tempo l’acquisizione consapevole e permanente delle competenze. Le aule del plesso «A. Manzoni» di Casoni, quindi, in vista dell’anno scolastico appena cominciato sono state riarredate e riattrezzate in modo da risultare più accoglienti, ordinate, gradevoli, ricche di materiali e molto curate anche dal punto di vista estetico. Non più aule con singoli banchi per ogni studente, ma con aree per lo sviluppo delle diverse discipline con mini laboratori e angoli dedicati al confronto e alla ricerca.

«La gestione della classe e la progettazione delle attività avvengono secondo il metodo dell’approccio globale al curricolo, un modello metodologico di innovazione che privilegia l’autonomia degli alunni che genera competenze, il problem solving che alimenta la costruzione del sapere e la co-progettazione che rende responsabili docenti, alunni e famiglie» spiega la dottoressa Michela Zermian, prima collaboratrice del dirigente scolastico.

Per far partire questa nuova progettualità, inoltre, è stata preziosa la sinergia proprio tra l’Istituto Comprensivo, l’Amministrazione Comunale e i genitori dei bambini della scuola. «ll sindaco e tutta la giunta hanno sostenuto fin da subito l’iniziativa, mettendo a disposizione anche un contributo finanziario, grazie al quale le famiglie coinvolte da “Scuola Senza Zaino” non dovranno affrontare alcuna spesa per il materiale didattico per quest’anno» aggiunge la Zermian.

«Sempre grazie al contributo del Comune sono stati acquistati materiali e arredi. Un ruolo importante è stato svolto da tutto l’Ufficio Tecnico, guidato dal dottor Giancarlo Faresin, che ha contribuito a far sì che l’avvio delle lezioni avvenisse in un ambiente sicuro ed adeguatamente strutturato».

Ma anche il Comitato Genitori della scuola ha avuto una parte fondamentale nell’avvio del progetto perché mamme e papà si sono resi disponibili nel periodo estivo per dipingere le pareti delle aule, per montare gli arredi e per preparare le borsette per ogni alunno. Senza dimenticare i docenti che «hanno collaborato nella predisposizione degli spazi» come ricorda la Zermian. Docenti che per proporre il progetto «scuola senza zaino» hanno partecipato a dei corsi di formazione specifici, che continueranno a frequentare durante l’anno scolastico, facendo si che la progettazione dei percorsi didattici sia basata sulle più innovative ed efficaci metodologie. E innovazione è proprio una delle parole chiave che caratterizza il progetto avviato quest’anno visto che l’Istituto Comprensivo misquilese è tra le prime quattro scuole de Vicentino ad aver aderito alla Rete Senza Zaino.

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