Il sindaco Casarotto sulla chiusura delle Dorotee: «Mancano vocazioni e un gestore che curi il servizio»

Il sindaco Giovanni Casarotto risponde all’interpellanza depositata dalle minoranze sul proseguimento nello stabile dell’ex ragioneria delle scuole Dorotee.

Il sindaco Casarotto sulla chiusura delle Dorotee: «Mancano vocazioni e un gestore che curi il servizio»
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Il sindaco Casarotto sulla chiusura delle Dorotee: «Mancano vocazioni e un gestore che curi il servizio»

Il sindaco Giovanni Casarotto risponde all’interpellanza depositata dalle minoranze sul proseguimento nello stabile dell’ex ragioneria delle scuole Dorotee. Il gruppo Lega di Attilio Schneck, assieme a quello di Christian Azzolin, avevano infatti chiesto lumi a riguardo delle intenzioni che l’amministrazione comunale ha nei confronti dell’istituzione scolastica delle Dorotee, al fine di capire se nel 2023 vi sia prospettiva o meno di veder continuare il servizio all’interno della città di Thiene.

«In risposta all’interpellanza del 17 ottobre, sorvolo su alcune provocazioni che trovo disdicevoli, di cattivo gusto e fuori tema - ha dichiarato il primo cittadino - L’istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea del Beato don Luca Passi cesserà la gestione della scuola. sede di Thiene, a partire dall’anno scolastico 2022/23. La causa, come ben si sa, è da ricercarsi nella mancanza di vocazioni e, di conseguenza, di religiose, nonché nell’invecchiamento inesorabile di quelle rimaste. Fenomeno che da anni ha finito per impoverire sempre di più la Congregazione, costringendo la Casa Madre a chiudere anche altre realtà in Italia».

Il sindaco prosegue assicurando che,

«assieme alle Suore stesse, al coordinatore didattico e al consiglio d’istituto della scuola, si è cercato di fare il possibile per scongiurarne la chiusura e trovare un ente che subentrasse nella gestione. Abbiamo bussato a varie porte chiedendo aiuto, dalle parrocchie di Thiene alla diocesi di Padova, dalle suore del Farina di Vicenza ai Giuseppini del Murialdo, per citare solo alcuni dei tentativi fatti. Le risposte sono sempre state negative e alla base del rifiuto c’erano solo dubbi sulla sostenibilità economica dell’operazione, ma soprattutto la medesima causa: mancanza di vocazioni ed invecchiamento delle religiose e dei religiosi».

Ad oggi quindi, il sindaco asserisce non esserci alcuna certezza circa l’eventuale futuro gestore, che possa garantire di mantenere lo spirito e la continuità didattica ed educativa delle suore,

«per cui stupisce ancor di più il tono polemico dell’interpellanza. Anche della più volte ventilata costituzione di un soggetto con personalità giuridica di cui potrà far parte chiunque intenda sostenere la futura scuola, (genitori degli alunni in primis), non si hanno attualmente riscontri concreti».

Così spiega il primo cittadino, che prosegue parlando dell’unica richiesta concreta pervenuta in amministrazione comunale, a firma congiunta del coordinatore didattico e del presidente del consiglio d’istituto, a seguito dell’incontro avvenuto in occasione dell’assemblea generale dei genitori il primo luglio scorso. Casarotto si riferisce alla lettera del 19 luglio con la quale si chiede di conoscere la disponibilità del comune a mettere a disposizione una sede temporanea per il tempo necessario ad approntare una nuova sede definitiva per la scuola. Più precisamente, nella missiva si chiede a sindaco ed amministrazione di far sapere in quale edificio comunale sarebbe possibile ricavare una sede temporanea per la scuola, nonché a quale condizione e con quale tempistica esso potrebbe essere messo a disposizione.

«A tale richiesta - prosegue Casarotto - dopo essermi consultato con la giunta ed aver fatti i dovuti approfondimenti giuridico-amministrativi con gli uffici, ho risposto in data 8 agosto 2019 facendo presente che, tenendo conto dei tempi necessari al completamento dei lavori del nuovo liceo, a partire dall’anno scolastico 2022/23, come richiesto, può essere messo a disposizione l’edificio denominato “ex Ragioneria” di via Carlo del Prete. In tale occasione ho anche precisato che “la fruizione del bene immobile potrebbe essere riconducibile allo schema della concessione di utilizzazione proficua di cui all’articolo 19, comma 6 della legge numero 448 del 23 dicembre 1998. Ne deriva che qualora la soluzione sia di Vostro gradimento, sono a vostro carico tutti i lavori previsti per la messa a norma dell’edificio; in relazione all’impegno finanziario da sostenere andrà ovviamente stabilita la durata della concessione dell’immobile. A titolo informativo, faccio presente che era già stato predisposto un progetto di riqualificazione e messa a norma dell’edificio, per una spesa prevista di 1 milione e 100mila euro”. Come si vede la disponibilità è stata data; a tutt’oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta in merito; inoltre, ripeto, non è dato sapere chi saranno o potrebbero essere i futuri gestori. Detto questo ipotizzare che sia il comune di Thiene a dover farsi carico anche delle spese per la messa a norma dell’edificio in questione, impegnando il bilancio comunale con almeno un milione di euro, come richiesto dall’interpellanza, mi lascia esterefatto e stupito, e mi pare solo una proposta demagogica, che oltretutto esporrebbe chi l’approvasse a risponderne davanti alla Corte dei Conti».

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