Donazzan (FdI): "Sui carburanti l'Unione Europea deve cambiare rotta"
La Eurodeputata veneta ha insistito sulla necessità di una neutralità tecnologica e su un approccio pragmatico sul tema

L'Eurodeputata Elena Donazzan (Fdi) in materia di cambiamenti di vita quotidiana che potrebbero influire sull'ecosistema, oggi 5 giugno 2025, ha dichiarato:
”L'Unione Europea deve cambiare rotta: i carburanti rinnovabili sono una realtà. È il mercato e non i - preconcetti - regolamenti, che indicherà la direzione da prendere”.
Ha insistito la rappresentante italiana:
"L'Europa deve fare i conti con le conseguenze di scelte sbagliate: le regole imposte in passato hanno danneggiato un settore strategico come l'automotive. Oggi serve un cambio di rotta e non possiamo continuare a inseguire un'unica via come quella dell'elettrico, ignorando tecnologie mature e già disponibili come i carburanti rinnovabili".
Tanto più sono importanti certe asserzioni, quanto più si pensi che vengono dalla vice presidente della Commissione Industria al Parlamento europeo oltre che proferite in occasione della tappa italiana del "Tour d'Europe", promosso da Eni / Enilive, oggi a Roma.
La Eurodeputata veneta - ha chiosato una nota Ansa - ha insistito sulla necessità di una neutralità tecnologica e su un approccio pragmatico sul tema.
Si tenga conto delle reali possibilità del mercato
"È il mercato, non i regolamenti, che deve indicare la direzione. Ogni tecnologia utile alla decarbonizzazione va valorizzata ma senza pregiudizi ideologici".
Nel suo intervento la Donazzan non ha mancato di criticare la Commissione europea per l'assenza di autocritica e per l'esclusione dell'industria dei carburanti alternativi dal Clean Industrial Deal:
"Non basta rinviare le sanzioni di qualche anno: serve una strategia industriale chiara, stabile e condivisa, che metta al centro l'innovazione e dia certezze agli investitori".
Tirando le somme
Infine, sottolineando il ruolo dell'Italia nel ridefinire il modello energetico europeo, con coerente fermezza essa ha ribadito:
"Il nostro Paese, con il governo Meloni, ha dimostrato che diversificare fonti e fornitori è possibile. La sovranità energetica si conquista con scelte pragmatiche, non ideologiche: l'innovazione deve tornare ad essere al servizio della competitività, non solo della narrativa green".