Dimissioni del ministro dell'istruzione: Il commento del dirigente scolastico Zen

"Di fronte alle motivazioni che sono alla base delle dimissioni di un ministro, in questo caso dell’istruzione, cosa avverrebbe in un Paese normale?".

Dimissioni del ministro dell'istruzione: Il commento del dirigente scolastico Zen
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Il ministro dell'istruzione Fioramonti ha dato le proprie dimissioni. A commentare l'evento in prima fila c'è Giovanni Zen, dirigente scolastico del liceo "G. B. Brocchi" e dell'ITIS "E. Fermi" di Bassano del Grappa.

Dimissioni del ministro dell'istruzione: Il commento del dirigente scolastico Zen

Il dirigente scolastico Giovanni Zen commenta le dimissioni del ministro dell'istruzione:

"Di fronte alle motivazioni che sono alla base delle dimissioni di un ministro, in questo caso dell’istruzione, cosa avverrebbe in un Paese normale? In un Paese normale, come minimo, si aprirebbe un dibattito pubblico aperto sulle questioni sollevate, cioè su un Paese che, nei diversi governi di diverso colore politico, forse non considera la formazione la vera priorità per il proprio futuro. Invece di scagliarsi contro il ministro pro tempore che si è dimesso, al di là dei suoi errori reali o presunti, si imporrebbe cioè l’occasione per una riflessione pubblica. Comprese norme e comportamenti che ancora oggi vedono un sistema dell’istruzione che porta i nostri giovani migliori a scappare all’estero, mentre da noi ricevono proposte di stage sottopagate e precarie. Con ragazzi in gamba laureati che vengono snobbati da tanti mondi del lavoro, mentre all’estero vengono subito valorizzati. Che dire poi delle diseguaglianze tra le scuole del nord e quelle del sud, con i dati invalsi e ocse-Pisa sui quindicenni che qualche preoccupazione danno? È possibile continuare a fare finta di niente? Come non ricordare, infine, i soldi europei non spesi per mancanza di formazione e di personale nelle scuole?  Per non parlare le criticità sulla sicurezza in tante realtà. Ha ancora senso un ministero elefantiaco romano, sul piano gestionale, che sta affogando nella burocrazia le stesse scuole, invece di favorire la qualità delle proposte educative e culturali?"

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