Bianco (Cgil Vicenza): “Chi ci governa a Roma e Venezia è contro la sicurezza dei lavoratori!”
Appalti, sub appalti, lavoro precario, sono forme di sfruttamento che espongono ancora di più i lavoratori al rischio di infortuni

In materia di morti sul lavoro, non le manda a dire Massimiliano Bianco (nella foto di copertina), componente della segreteria Cgil Vicenza, partendo proprio dai dati del Veneto: 51 morti sul lavoro nei primi 6 mesi del 2025.
Erano 28 nello stesso periodo del 2024 con aumento dell' 82% e con la provincia berica che ne conta, mestamente, 10 da inizio anno.
Sono numeri allarmanti vero?
"Calcolando il numero di morti sul lavoro per milione di occupati la nostra provincia entra drammaticamente nella zona rossa per rischio di morte sul lavoro. - ci dice Massimiliano Bianco, e prosegue - Parliamo di dati, numeri, percentuali ma dietro a questi ci sono nomi e cognomi, vite spezzate, ci sono figli, figlie, padri e madri. Ci sono tragedie che colpiscono chi resta. E siamo stanchi delle frasi ormai retoriche di circostanza pronunciate dopo ogni infortunio mortale".
Cosa pensate si possa fare?
"E’ ormai evidente che non c’è la volontà politica di intervenire pesantemente affinché questo non diventi normalità. Abbiamo visto il governo varare un decreto sicurezza dai profili incostituzionali, che invece di proteggere lavoratrici e lavoratori li condanna se lottano e manifestano, con i mezzi da sempre usati in democrazia, per difendere il posto di lavoro o per migliorare la propria condizione lavorativa. Si abbia invece il coraggio di aumentare le pene per il reato di omicidio colposo sul lavoro".
Sarebbero altre le priorità?
"Assistiamo - continua il nostro interlocutore - ad una pericolosa e costosissima corsa al riarmo con uno sperpero di risorse economiche che potrebbero essere usate per la nostra ”malata” sanità e anche per investire in sicurezza sul lavoro".
Come?
"A partire dalla prevenzione, aumentando il numero dei tecnici Spisal, ad esempio, e riconoscendo loro un più giusto e adeguato stipendio".
Avete analizzato le cause di questo fenomeno?
"Appalti, sub appalti, lavoro precario, queste sono forme di sfruttamento del lavoro fatte per ridurre i costi aumentando i profitti ma è proprio così che si espongono ancora di più i lavoratori al rischio di infortuni - protesta il segretario Cgil Vicenza. Spiace doverlo sottolineare ma la Cgil, proprio su questo argomento aveva cercato una parziale soluzione con quattro quesiti referendari. Anche in questo caso il Governo, e non solo, ha preferito sostenere l’astensionismo, evitando perfino il confronto su temi concreti - conclude Bianco - così schierandosi, di fatto, contro i lavoratori".