Sulla tela l’anima dei colori e delle emozioni di Federica Ceretta
L’arte come risposta, come terapia, come scelta di racconto e via di interpretazione.
Sulla tela l’anima dei colori e delle emozioni di Federica Ceretta
Ci sono gli artisti, quelli che studiano la tecnica e la mettono in pratica, e ci sono i creativi, quelli che con la tecnica e l'espressività toccano il sublime. C'è chi insegue l'arte per tutta la vita con impegno, sacrificio e fatica e c'è chi si lascia scegliere. Federica Ceretta, classe 1980, stilista di moda, moglie e mamma, è al contempo artista e creativa nell'anima. Dipinge e disegna da sempre, da quando da piccola tagliava le figure delle riviste della mamma per rivestirne scatole e cartelloni. Poi l’arte è diventata un percorso necessario per stare bene, la risposta al quotidiano, un costante modo di essere.
«La pittura mi ha seguita e inseguita sempre, non l’ho mai cercata forzatamente, mi è sempre stata accanto e sulla mia strada».
Presenza a volte silenziosa, altre volte travolgente passione, oggi per Federica si è fatta scelta di vita. Ritratti, animali, architetture. Grandi tele in acrilico astratte e figurative. Fondamentale è che ci sia emozione ed energia. Non manca nulla nella sua galleria con commissioni che arrivano da ogni dove, aprono strade e creano legami.
«La mia pittura è una continua sorpresa, è ciò che mi riempie l’anima e tira fuori il meglio di me».
L’arte è sempre stata presente nella tua vita. Quando è diventata scelta decisiva?
«A più riprese l'arte mi è venuta incontro, io non l'ho forzata mai. E’ sempre stata forte in me la predisposizione alla creatività e quando in determinati momenti della vita ho imboccato strade diverse, l’arte e la pittura, quasi sempre in modo inaspettato, mi si sono sempre ripresentate davanti. Sono sempre state la risposta ai momenti di difficoltà, una sorta di terapia. Dipingere mi fa stare bene. Così ho iniziato a buttare su tela i primi colori a olio e così ho continuato con gli acrilici. Più esprimo, più sto bene. Il momento decisivo, l’inizio della passione che oggi riempie il mio tempo, lo colloco nel 2016. Ero appena diventata mamma, una trasformazione che mi aveva messa in pausa da tutto. Ero lontanissima dal mondo creativo. Inaspettatamente è arrivata una commissione e, tra dubbi e perplessità, mi sono buttata. E’ stato difficile, ricordo bene quell’astratto di Jim Morrison che mi costò fatica e impegno e spalancò le porte al mio creare. Da allora dipingo senza sosta. La pittura è energia, senza limiti. L’unica regola è seguire tutto ciò che tocca il cuore».
Racconta il tuo stile.
«Ho iniziato con pittura ad olio su tela, adesso sono passata all’acrilico. E' più veloce, oggi ci sono acrilici fantastici. La mia tecnica nasce da sè. Ho avuto qualche ispirazione, ma lascio che sia l'istinto a parlare e a prendermi la mano. I colori hanno frequenze, ognuno di noi reagisce in modo diverso di fronte alla tavolozza. Quello che mi rappresenta è l'armonia dei colori. In un mio quadro difficilmente mancano equilibri di colore. Devono esserci toni freddi e caldi, chiari e scuri. Cerco l'amonia, l'equilibrio per stare bene. E i colori molto decisi perché ho bisogno di affermare il mio modo d'essere. La mia energia c'è e viene fuori forte nei quadri. Parto dalla scelta dell'immagine, che mi deve piacere sempre, la studio, scelgo la misura, poi parto. Il momento che mi piace di più è quando il quadro è costruito e lascio andare la creatività. Aprire le porte all'espressione dà un’energia che non si può descrivere».
Che futuro vedi per la tua arte?
«Oggi sono felice, faccio quello che mi fa stare bene. Assaporo ciò che ho nella consapevolezza che sto facendo qualcosa di buono, che mi gratifica e mi fa crescere. Non programmo il futuro, non progetto nulla. Assecondo il fluire, vedo arrivare, lascio che sia la vita a portarmi e a sorprendermi».