Sfide, regole e strategie: «Giochiamo a scacchi in famiglia»

In biblioteca un corso per bambini, ragazzi e adulti. Sei lezioni teoriche e pratiche per imparare le nozioni di base.

Sfide, regole e strategie: «Giochiamo a scacchi in famiglia»
Pubblicato:

Sfide, regole e strategie: «Giochiamo a scacchi in famiglia»

Parte lunedì 4 novembre in biblioteca a Rosà «Giochiamo a scacchi in famiglia» organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune e dal Comitato Biblioteca. Un corso base di scacchi per bambini e ragazzi accompagnati da genitori o adulti. A condurre il corso sarà il maestro Daniel Zarpellon di Tezze sul Brenta, laureato in filosofia, insegnante di scacchi nelle scuole primarie del trevigiano e vicentino, collaboratore e gestore di diversi circoli di scacchi tra cui anche quello di Marostica.

«L'idea di questo corso è nata per proporre il gioco degli scacchi ai bambini – spiega il maestro – ed estendere l’invito anche a un genitore. Un’occasione di incontro tra papà, mamma e figlio in modo stimolante, nuovo e coinvolgente».

Sono sette le coppie già iscritte e pronte alla sfida. Il percorso conta in tutto sei incontri di un'ora e mezza divisi in due parti: tre quarti d'ora di lezione teorica e poi mezz'ora di gioco.

«Entrambe le cose sono strettamente legate – continua Zarpellon – teoria e pratica devono andare di pari passo. Per l’ultima lezione cercheremo di organizzare un torneo vero e proprio».

Gli scacchi sono proposti a scuola perché servono ad ampliare la visione astratta dei ragazzi.

«Si dice, e non a torto, che facciano bene a quello che è l'aspetto matematico e geometrico del bambino. Si impara l'astrazione e poi le maestre notano che ci sono buoni riscontri nel miglioramento dell'apprendimento anche con bimbi molto piccoli, già in prima e seconda elementare. Imparano lettere, numeri e giochi geometrici fatti sulla scacchiera».

Gli scacchi sviluppano le capacità logiche, la memoria e migliorano la concentrazione, aiutano ad imparare a pensare in maniera strategica e ad analizzare la situazione, a fare previsioni e a studiare anche le azioni e le mosse dell’altro. Sono uno dei giochi più indicati durante l’età dello sviluppo e dell’apprendimento. Inoltre, sono di solito sufficienti poche lezioni per apprendere le peculiarità dei pezzi degli scacchi e poter iniziare a divertirsi con la scacchiera. L'approccio del corso sarà tutto particolare, costruito con un metodo interdisciplinare che divagherà in tanti ambiti e stimolerà la curiosità e l’attenzione su più fronti.

«Gli scacchi si prestano anche a un insegnamento morale – continua il maestro Zarpellon – Quando si fa una mossa a scacchi, se non si pensa si fa un errore e quando si fa un errore non si torna più indietro. Questo i bambini lo apprezzano, lo vedono nel gioco e lo mettono in pratica in altri ambiti. Gli stimoli poi sono ancora tanti altri. Se parlo del pedone negli scacchi, anche solo chiedersi il motivo per cui si chiama così aiuta a inserire qualche nozione di significati ed etimologie. Tante sono le digressioni e gli approfondimenti. I bambini apprezzano. Sono sempre ansiosi di giocare, ma la cosa che mi dà più soddisfazione è notare che l’attenzione è sempre al massimo. Un vantaggio intramontabile del caro, vecchio gioco da tavolo».

Seguici sui nostri canali