Luigi Cerantola, il pittore che da «Tezze vede Venezia»

Tutti lo conoscono come Gigio, l’artista che assomiglia per la sua chioma e per i suoi baffi al famoso Albert Einstein.

Luigi Cerantola, il pittore che da «Tezze vede Venezia»
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Si chiama Luigi Cerantola, ma tutti lo conoscono come Gigio. La sua folta chioma e i suoi baffi, la sua generosità e la sua sensibilità, sono caratteristiche che lo rendono un personaggio conosciuto e amato. A 73 anni si gode la pensione
dipingendo quadri e creando opere artistiche di ogni tipo.

Luigi Cerantola, il pittore che da «Tezze vede Venezia»

Come molti colleghi artisti, lavora nel vecchio ripostiglio di casa. Si rilassa, si fuma una sigaretta e ascolta la sua musica d’autore preferita: Califano, Tenco, De Andrè e Gaber. Ma Gigio non è l’unico nome con cui viene chiamato.

«Ho lavorato per molti anni in segreteria al liceo “J. Da Ponte” di Bassano e spesso gli studenti venivano da me per qualche consiglio. Da qui il soprannome di “Filosofo”. Giusto per stare in tema, mi chiamano anche “Einstein ”, per via della della mia somiglianza con il noto fisico. La cosa incredibile è che per questo motivo, molte persone mi fermano per strada e mi chiedono di fare il selfie con loro».

Ma con il famoso genio di Ulm, Luigi Cerantola non ha in comune soltanto la somiglianza, ma anche, nelle dovute proporzioni, un pizzico di genialità.

Dove nasce la sua passione per la pittura?

«Ho iniziato a disegnare da bambino. Sono sempre stato un autodidatta. Cinquant’a nni fa ho fatto anche alcune mostre, anche se preferisco il passaparola per la promozione. Soltanto da una decina di anni ho iniziato a vendere alcuni dei miei quadri. Sempre di recente ho partecipato a qualche concorso togliendomi qualche soddisfazione».

Che stile ha la sua pittura ?

«Il mio è un impressionismo figurativo e l’artista a cui mi ispiro è Giorgio De Chirico. Sono finito anche
nel libro del critico d’arte Fiorenzo Rizzetto dove sono raccolti gli artisti del Veneto » .

Quali sono i soggetti che ritrae solitamente?

«Adoro Venezia, una città che amo tanto da raffigurarla lungo tutta una parete di casa. Amo la sua tranquillità e il suo paesaggio fatto di piccole osterie tra i vicoli. Da buongustaio ritraggo molti nudi femminili ed essendo soltanto dei quadri mia moglie non è gelosa. Ultimamente sto sviluppando una nuova tecnica in bianco e nero. Ho un debole per la spontaneità e la vivacità dei bambini, merito anche di mia nipote Ginevra di due anni, che vuole sempre dipingere con me. Proprio per i bambini ho dipinto tutto il muretto dell’asilo di Tezze » .

C’è una particolarità che la contraddistingue dagli altri artisti?

«Sicuramente i colori che mi faccio da solo, impastando la tempera con la calcina. Un mio piccolo segreto. Poi oltre che su tela, dipingo su quel che mi capita sottomano: un pezzo di legno, un tronco d’albero o la carriola che ho in giardino».

Oltre all’arte ha qualche altra passione?

«Per trent’anni sono stato un buon calciatore. Ma sono sempre stato appassionato di ciclismo, in particolare per il mio concittadino Luciano Loro e per il marosticense Giovanni Battaglin, entrambi campioni che hanno corso tra gli anni Settanta e Ottanta. Facevo parte del “Club Aria” e quando andavamo alle corse, viste le mie qualità artistiche, il mio compito era quello di
fare le caratteristiche scritte su l l’asfalto».

L’artista è stato segnalato dall’assessore alla cultura Massimo Tessarollo che lo ha definito «il Pittore che da Tezze vede Venezia».

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