Golden Variations: L'alchimia tra danza e jazz
Conosciuta e amata dal pubblico bassanese, torna a Bassano Camilla Monga, che, insieme al musicista Filippo Vignato, indaga, dal 17 al 31 maggio, la relazione tra musica e danza. I due artisti condivideranno i risultati della ricerca in uno sharing gratuito al CSC Garage Nardini il 30 maggio alle 21.
Golden Variations: L'alchimia tra danza e jazz
In attesa della stagione estiva e degli spettacoli di Operaestate Festival, continuano le residenze artistiche negli spazi del CSC – Centro per la Scena Contemporanea, che ospita le ricerche e i work in progress di artisti italiani e internazionali. Terzo sharing del mese di maggio è quello di Camilla Monga con il musicista Filippo Vignato, che presentano la propria ricerca Golden Variations il prossimo 30 maggio alle 21 al CSC Garage Nardini.
In Golden Variations, Camilla e Filippo collaborano per un progetto che indaga i punti di contatto e le differenze tra musica e danza, esplorando i processi di composizione istantanea che li accomunano nel mondo del jazz e quello della danza contemporanea.
Golden Variations risuona come un tributo alle storiche Goldberg Variations eseguite da Glenn Gould, ma anche del carattere improvvisativo di Steve Paxton.
Le Goldberg, per loro natura, lasciano grande spazio all’interpretazione di chi le esegue e per questo aspetto possono essere associate al processo compositivo del duetto: la stessa struttura coreografica si esegue in innumerevoli versioni.
Accanto all’eco sonoro a una pietra miliare della storia della musica, la parola golden, dorato, è un riferimento anche alla chimica che si viene a creare tra musica e danza. O meglio: all’alchimia, l’arte di trasformare in oro anche i materiali meno nobili, ma anche di portare la chimica ad incontrare la magia. Golden è lo strumento che diviene alchimia per trasformare scena per scena; e Filippo è l’alchimista di tutte le potenzialità sonore della voce del suo strumento: il trombone. L’estensione dello strumento musicale viene sviscerata dalla nota più grave a quella più acuta, mentre la danza trasporta lo spettatore in una memoria musicale collettiva, fatta di atmosfere che rievocano la polifonia dei canti ancestrali sardi, retaggi futuristi, musica concreta, blues, music-hall e le eleganti rapsodie blue note.
La musica diventa così una scienza emozionale ed evocativa, grazie a un unico strumento e un unico corpo. Contemporaneamente, attraverso il magico susseguirsi di immagini e sonorità imprevedibili, il pubblico vede modificarsi il proprio punto di vista, e cambia il modo in cui guarda alla musica e ascolta la danza.