Dalle iscrizioni su pietra alle app, la «Storia della lingua dei Veneti»

Fa tappa in biblioteca a Rosà l'esposizione presentata in aprile a Palazzo Ferro Fini. Tremila anni di storia tra epica archeologia e letteratura.

Dalle iscrizioni su pietra alle app, la «Storia della lingua dei Veneti»
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Dalle iscrizioni su pietra alle app, la «Storia della lingua dei Veneti»

E’ stata inaugurata giovedì 17 ottobre in biblioteca la Mostra «Storia della lingua dei Veneti» che apre i tre appuntamenti dedicati all’Identità Veneta organizzati dal Comune di Rosà. Si tratta di una tappa dell’esposizione che ad aprile è stata presentata a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto. Presenti alla serata di inaugurazione, accanto all’Amministrazione, il Presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti, il Presidente dell’Academia de la Bona Creansa Alessandro Mocellin e il Presidente di InfoMedia Veneto presentati dal Consigliere Antonio Marchiorello. Con un percorso espositivo di 22 pannelli illustrativi, la mostra ripercorre 3.000 anni di storia alla scoperta della Lingua dei Veneti, dal venetico delle iscrizioni su pietra, al veneto storico dei trattati e della letteratura fino agli scritti del veneto moderno, con i dizionari, le grammatiche e le app. Ogni tappa è spiegata in quattro lingue: Italiano, Veneto, Inglese e Portoghese. Si parte dalle prime testimonianze del nome «veneti» nell’antichità, ritrovato fin da l’Iliade di Omero, passando attraverso il «Venetico», basti pensare alla Stele di Isola Vicentina che contiene per la prima volta in un reperto il nome «Venetkens» e il periodo dell’Impero Romano, durante il quale i veneti erano molto conosciuti, per seguire poi lo sviluppo della lingua veneta a partire dal volgare veneto, attraverso l’apporto di grandi autori e opere, ad esempio il noto Indovinello Veronese, per finire all’epoca moderna, con le app, i computer e, soprattutto, le comunità che parlano nel mondo l’idioma veneto in particolare Istria, Messico e Brasile. Tra epica e archeologia, letteratura e storia, i Veneti sono partiti e sono arrivati, hanno portato con sè e hanno lasciato alle spalle, hanno costruito, disperso e ricostruito, anche se stessi, più volte. Quella esposta e raccontata è una storia documentale, omaggio alla lingua dei padri perchè sia appieno anche la lingua dei figli perchè «la tradizione non è quello che abbiamo ricevuto, ma quello che consegnamo». Sabato 19 ottobre la mostra sarà visitabile anche con la possibilità di seguire tre tour guidati alle 10, alle 15 e alle 17. La rassegna dedicata all’Identità Veneta proseguirà con un incontro riservato agli autori Aldo Rozzi Marin e Ettore Beggiato mercoledì 6 novembre e una serata dedicata a «Storie di eroi anonimi. I Veneti al de là del mar» con la Professoressa Giorgia Miazzo in collaborazione con l’Associazione Vicentini nel Mondo.

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