All'Olimpico di Vicenza l'ultimo appuntamento della rassegna teatrale "La tragedia innocente"
Domenica 20 ottobre alle 11.30 un cast di bambini e ragazzi dai 7 ai 20 anni si spingerà alla scoperta di un personaggio affascinante quanto complesso.
All'Olimpico di Vicenza l'ultimo appuntamento della rassegna teatrale "La tragedia innocente"
Tutto il fascino di un eroe capace dall’antichità ad oggi di stregare poeti, scrittori e musicisti, e tutta la complessità delle passioni, dei rimpianti, dei sentimenti, delle fragilità e delle paure che convivono in un uomo qualunque. È il personaggio di Orfeo così come riletto dai giovanissimi allievi della scuola di teatro “Tema Cultura Academy”, bambini e ragazzi dai 7 ai 20 anni che domenica 20 ottobre alle 11.30 porteranno sul palcoscenico del Teatro Olimpico di Vicenza lo spettacolo “Dalla parte di Orfeo”. Dopo “Apologia di Socrate. La verità è come l’acqua” e “Ecuba. Ares: il Dio della carneficina”, quel viaggio nei significati senza tempo trasmessi da storie arrivate dal passato che ha caratterizzato la rassegna teatrale “La tragedia innocente” – promossa nell’ambito del 72° Ciclo di Spettacoli Classici “Muoiono gli Dei che non sono cari ai giovani”, con la direzione artistica di Giancarlo Marinelli – arriva al suo capitolo conclusivo.
Quello di domenica è infatti l’ultimo dei tre appuntamenti del ciclo di tragedie classiche fatte da ragazzi per ragazzi. Al centro della scena, un aldilà scevro da qualsiasi forma di misticismo, una sorta di casa di riposo, la dimensione in cui Orfeo può manifestare senza freni ciò che nella vita teneva confinato nell’inconscio: «Il nascondimento di sé – commenta Giovanna Cordova, direttrice artistica della scuola di teatro “Tema Cultura Academy” – è tipico degli adolescenti e della loro insicurezza a mostrarsi per timore del giudizio altrui. Al contrario, quando si liberano di inibizioni e paure riescono non solo a raccontarsi, ma anche ad interrogarsi sulle ragioni dietro interrogativi ingombranti. Come ad esempio la domanda alla base della nostra rielaborazione del mito: perché Orfeo si è voltato verso la sua Euridice, pur sapendo che l’avrebbe persa per sempre? È stato per troppo amore o, invece, per egoismo?».