Il "balletto"

Zaia sbotta sui 200 metri: "Non fatemi incazzare altrimenti..."

Le parole del presidente della Regione, oggi: "Non fatemi incazzare" o si ritorna ai limiti precedenti.

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Il totale delle donazioni ha superato i 47 milioni e 375 mila euro: di questi, 1 milione e 33o mila in apparecchiature, il resto in fondi liquidi utilizzati per l’acquisto delle attrezzature necessarie. Distillerie Bonollo hanno donato 100 mila bottiglie di alcool alla protezione civile.

Qualche approfondimento sull’ordinanza

“L’ordinanza, come tutte le ordinanze, crea dibattito” dice il presidente. Ecco quindi alcune risposte alle domande frequenti. Le mascherine vanno indossate sempre: nell’eventualità in cui non si abbiano, è possibile coprirsi con un foulard o una sciarpa. Tante domande sulle distanze: in generale, il dpcm del Consiglio dei Ministri non pone limiti e quindi si è deciso di riprendere quanto stabilito. E’ un atto di fiducia verso i veneti, quindi si esce di casa limitatamente, non si va in spiaggia o in montagna. “Se arrivano ancora foto di chi pensa di fare scampagnate, così non funziona”: tra 24 ore si potrebbe pensare di ristabilire il limite di 200 metri. Il dpcm è stato adottato in maniera molto restrittiva proprio per evitare i contagi: aprire solo per due giorni a settimana cartolerie e negozi per bambini non era previsto dal Governo ma è la soluzione migliore per il Veneto.

Cosa succederà

Bisogna prendere atto che il virus non scomparirà: dovremo convivere con questo pericolo e l’unico sistema per fronteggiarlo è rispettare le regole e avere pazienza. “La fase 2, ci piaccia o non ci piaccia, è iniziata”: da questi mesi, dipenderà il nostro futuro, sia dal punto di vista personale che lavorativo.

A chi chiede perché il Veneto abbia agito in maniera diversa rispetto alla vicina Lombardia, in cui il virus ha fatto molte più vittime, il presidente risponde che non si possono paragonare le due regioni perché hanno una sua storia sanitaria differente. L’idea è quella di riaprire con gradualità, come già anticipato.

L’ospedale da campo sarà pronto a breve

L’Ospedale del Qatar verrà montato a Schiavonia ma in maniera non definitiva: è una struttura che resterà fino all’estate o al massimo all’autunno e poi da lì verrà spostato. L’idea è di trovare una platea, in un’area vicino ad un ospedale e con dei buoni collegamenti, in cui fare una pavimentazione in cemento e poter montare la struttura quando serve. E’ stata scelta Schiavonia perché i donatori del Qatar conoscevano la situazione Sempre a proposito di Schiavonia: da lunedì si ripartirà con il punto nascite, con l’obiettivo di tornare alla normale operatività.

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