Operazione "E io compenso!"

Vigilanza privata, sequestrati immobili e conti correnti alla coppia vicentina della truffa

“False compensazioni orizzontali”, ossia tra tributi diversi, con crediti previdenziali fittizi di aziende inesistenti, cessate, fallite o prive di posizioni contributive utili.

Vigilanza privata, sequestrati immobili e conti correnti alla coppia vicentina della truffa
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Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nell’ambito dell’operazione di polizia economico-finanziaria, convenzionalmente denominata “E IO COMPENSO!”, hanno dato esecuzione a misure cautelari reali a carico di due coniugi, M.W. (di anni 70) e S.M.M. (di anni 60), amministratori di una società sedente nel basso vicentino ed operante nel settore della vigilanza privata in Veneto ed in regioni limitrofe, entrambi indagati per una frode perpetrata dal 2019 fino allo scorso settembre nei confronti dell’Erario e degli Istituti Previdenziali.

Vigilanza privata, sequestrati beni alla coppia vicentina della truffa

L’attività investigativa ha tratto origine dalla mirata attività di analisi di rischio economico-finanziario effettuata dai militari della Tenenza di Noventa Vicentina che, sulla base degli alert pervenuti dall’INPS di Vicenza nell’ambito del fenomeno delle “indebite compensazioni” e mediante l’utilizzo degli strumenti di informatica operativa in uso al Corpo, hanno intercettato l’insidioso sistema fraudolento posto in essere dai due coniugi amministratori dell’impresa vicentina che compensava i propri debiti tributari con crediti previdenziali di altre imprese dislocate sul territorio nazionale.

In particolare, dagli approfondimenti effettuati è emerso che la società, all’apparenza coerente sotto il profilo tributario, in quanto in regola con la presentazione delle prescritte dichiarazioni fiscali e contributive, provvedeva tuttavia a “versare” il debito verso l’Erario e gli Enti previdenziali attraverso delle false compensazione di imposte e contributi con crediti previdenziali di altre imprese, ben 14, del tutto inconsapevoli dell’insidioso sistema fraudolento in atto, ubicate nelle province di: Vicenza, Napoli, Roma, Latina, Trento e Monza-Brianza.

False compensazioni orizzontali

Il successivo intervento ispettivo delle Fiamme Gialle ha così consentito di interrompere l’articolato sistema di “false compensazioni orizzontali”, ossia tra tributi diversi, architettato dai coniugi, dimostrando la non genuinità dei crediti tributari utilizzati in quanto afferenti ad annualità per le quali le predette imprese erano inesistenti, cessate, fallite o prive di posizioni contributive utili, quantificando così il profitto illecito complessivo della frode in € 911.000.

Inoltre, i finanzieri attraverso mirati accertamenti bancari hanno constatato che l’impresa vicentina procedeva sistematicamente alla presentazione dei modelli “F24” tramite il sistema “home-banking” ed attraverso conti correnti intestati ad una delle imprese ignare coinvolte nel meccanismo fraudolento, accesi presso filiali abruzzesi di alcuni Istituti di Credito sui quali non vi era alcuna delega ufficiale ad operare.

Nel corso delle perquisizioni locali eseguite presso la sede dell’impresa vicentina e presso le abitazioni dei due indagati, che, pur essendo coniugi, avevano residenze diverse, è stata rinvenuta ulteriore documentazione utile alle indagini, tra cui numerose copie dei modelli “F24” utilizzati per le false compensazioni e determinanti per la solidità dell’impianto accusatorio.

Sequestro preventivo

L’Autorità Giudiziaria berica, accogliendo quindi in pieno la ricostruzione investigativa della Tenenza Gdf di Noventa Vicentina, al fine di cautelare il profitto illecito del reato posto in essere dagli indagati, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, anche “per equivalente” di disponibilità finanziarie, societarie e di beni degli indagati che è stato eseguito dai finanzieri su denaro depositato su rapporti bancari accesi dai coniugi presso diversi Istituti di Credito, nonché su 2 immobili siti in Castegnero (VI).

L’operazione “E IO COMPENSO!” è stata sviluppata secondo il dispositivo operativo del Corpo nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto sotto quello penale con il conseguente sequestro “per equivalente” del patrimonio finalizzato alla confisca, obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna dei due indagati, con ristoro delle somme sottratte alle casse erariali e con apprensione a vantaggio della collettività per finalità anche di ripristino sociale dei beni acquisiti in via definitiva dallo Stato.

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