Vicenza, carabinieri contro gig econonomy e caporalato digitale: controllati 16 rider
Nel mirino del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Vicenza le nuove forme di sfruttamento
I militari hanno proceduto al controllo “su strada” di rider addetti alla consegna di cibo per conto delle principali piattaforme di delivery
Vicenza, carabinieri contro gig economy e caporalato digitale: controllati 16 rider
Controllo straordinario sulle strade. Nella serata di venerdì 24 marzo 2023, a partire dalle ore 18:00, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Vicenza, unitamente ai militari del locale Comando Provinciale, nell’ambito di servizio straordinario di controllo sul territorio nazionale su nuove forme di sfruttamento lavorativo nel settore della gig economy, cioè il lavoro a chiamata che ha visto impiegati nel complesso 101 Nuclei Ispettorato del Lavoro e 5 Nuclei Operativi dipendenti dal Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, nonchè tutti i Comandi Provinciali Carabinieri dell’Arma territoriale.
I militari hanno proceduto al controllo “su strada” di 16 fattorini (rider) addetti alla consegna di cibo per conto delle principali piattaforme di delivery, di cui 4 nazionalità italiana e 12 stranieri (tutti regolari sul territorio nazionale): quattro pakistani, un bengalese, un indiano, quattro brasiliani, un moldavo e un afgano.
Caporalato digitale: due cessioni di account
Durante i controlli è stata verificata anche la conformità alla normativa di riferimento dei mezzi usati per effettuare le consegne, risultati essere tutti conformi. Dall’esito dei controlli venivano riscontrate due cessioni di account e sono tutt’ora in corso gli accertamenti volti ad individuare i relativi prestatori e a far emergere eventuali ipotesi di caporalato digitale: il rider con un account "prestato" effettua la consegna a cui però segue la cessione di una parte del compenso. L’attività rappresenta l’evoluzione delle verifiche avviate a cura del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Milano unitamente alla Polizia Locale del capoluogo nel settembre del 2019 e svolte in coordinamento con la Procura della Repubblica di Milano.