Vandali al parco di via Sanzio: scorticati 13 alberi di carpino
Il sindaco di Cassola, dopo la seconda incursione, ha sporto denuncia contro ignoti.
Vandali al parco di via Sanzio: scorticati 13 alberi di carpino
Scorticate alla base, per ben due volte, per privarle della linfa e farle morire. Resta ormai poco da fare per le 13 piante di carpino messe a dimora poco più di un anno fa in via Raffaello Sanzio, a San Giuseppe e prese di mira, prima nel marzo scorso e poi di nuovo alcuni giorni fa, da uno o più ignoti “scorticatori”. Vandali ben attrezzati che, probabilmente di notte, hanno asportato diversi centimetri di corteccia dalla base degli alberi, con il chiaro intento di impedirne lo sviluppo. Non una bravata, quindi, ma un gesto premeditato, eseguito da persone quasi certamente ben informate sulle tecniche d'arboricoltura e pronte a ripetere “il lavoro”.
Proprio dopo la seconda incursione, con la quale è stato dato il colpo di grazia agli esemplari già colpiti che sembravano aver dato segni di ripresa, il sindaco di Cassola ha deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri, che ora indagheranno per cercare di individuare i responsabili di un'azione tanto insensata. Gli alberi erano stati piantanti circa un anno fa, al termine di un intervento di riqualificazione e razionalizzazione dell'area compresa fra l'ufficio postale della frazione, la scuola dell'infanzia e il campetto da beach volley. L'operazione si era conclusa proprio con l'inserimento di una trentina di nuove piantine di carpino. Tredici di queste, nel marzo scorso, hanno subito questo doloroso trattamento. Gli operai comunali hanno subito cercato di porre rimedio, ricoprendo le parti del tronco danneggiate con una speciale pasta utilizzata per le potature. Alcuni esemplari sembravano essersi ripresi ma, proprio la settima scorsa, lo scorticatore è tornato in azione, colpendo proprio gli alberi che si sarebbero potuti salvare.
Uno scempio che ha suscitato indignazione e sdegno fra i numerosi frequentatori dell'area verde e che l'Amministrazione non intende lasciare impunito. Ad occuparsene, ora, saranno infatti le forze dell'ordine.