Valore Alpino che non smette di essere guida

Indivisibile identità nazionale. In tribuna d’onore le figure di spicco non sono mancante: il vicepresidente del Senato La Russa, il ministro della Difesa Trenta con i vertici delle Forze Armate, il CaSM della Difesa Gen. Vecciarelli, dell’Esercito Gen. Farina e il comandante delle T.A. Gen. C.A. Berto.

Valore Alpino che non smette di essere guida
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Valore Alpino che non smette di essere guida

I tre giorni dedicati all’ Adunata Nazionale degli Alpini, dal 10 al 12 maggio, sono iniziati ufficialmente il venerdì sera con l’arrivo della Bandiera di Guerra del 5° Reggimento Alpini, scortata dal comandante Ruggero Cucchini. Lo schieramento è stato passato in rassegna dal comandante delle Truppe Alpine, il Gen. C.A. Claudio Berto e dal Presidente dell’Ana Sebastiano Favero. Reggimento appena tornato dalla missione in Kosovo e che è legato a Milano perché vi nacque il 1° novembre 1882. Il primo comandante di Reggimento fu il Colonnello Carlo Goggia nella caserma Mainoni, tra le vie Pagano e Monti. La Bandiera di Guerra è stata seguita da un picchetto armato, dalla Fanfara della Julia e dal Labaro dell’ANA ed è stata custodita per tutti tre i giorni dell’Adunata, a Palazzo Marino. A splendere tra le Penne Nere, presente il reduce di Russia Eugenio Rossi, classe 1923. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, «Gli alpini sono portatori di valori di devozione, altruismo e generosità, sentimenti che non sembrano essere attuali ma che sono fondamentali per la nostra comunità. E’ questo lo spirito che dovrebbe animare tutti i cittadini del presente e del futuro. Se rinasco voglio fare la naja negli alpini!». Un percorso lungo circa due chilometri che ha ospitato, tutto d’un fiato, 80mila penne nere per dodici ore che al passo del Trentatré hanno sfilato da porta Venezia a largo Cairoli, passando per il Duomo dove le autorità presenti hanno dato il loro saluto a questo fiume in piena di valori e sentimento. Oltre al Presidente Nazionale degli Alpini, l’ingenier Sebastiano Favero, in tribuna d’onore le figure di spicco non sono mancante a questo evento unico al mondo: il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta con i vertici delle Forze Armate, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Enzo Vecciarelli, dell’Esercito Gen. Salvatore Farina e il comandante delle Truppe Alpine Gen. C.A. Claudio Berto.

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Milano ha accolto 500mila persone tra alpini, amici e simpatizzanti. I canti hanno rallegrato le vie della città e i sorrisi della gente hanno ripagato la fatica di raggiungere, da ogni dove, questa Adunata che racchiude in un solo fine settimana, fratelli e sorelle che hanno condiviso insieme il servizio militare. Amicizie che rimangono vive e che non tramontano nonostante la distanza e gli anni che scorrono. Una pagina fotografica che racchiude molti di voi, alpini dei nostri comuni, che hanno partecipato. Guardatevi e siate orgogliosi di ciò che portate nel mondo. Fieri e consapevoli che con il cappello alpino in testa non siete più semplici uomini ma racchiudete valori e siete i portatori della memoria nel presente. Badate quindi di usare sempre la versione migliore di voi, di lasciare lontano qualsiasi contaminazione politica o di convenienza. Pronti, con lo zaino in spalla, per soccorrere e dare aiuto chiunque nelle avversità della vita. Unici e rari.

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