Una partita speciale: Vicenza Calcio Amputati vs Imprenditori del Win:Win

Nel torneo interaziendale più grande d'Italia che si gioca a Rosà, vince sempre la solidarietà.

Una partita speciale: Vicenza Calcio Amputati vs Imprenditori del Win:Win
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Una partita speciale: Vicenza Calcio Amputati vs Imprenditori del Win:Win

Campioni nella solidarietà e in campo. Venerdì 5 luglio 2019 è stata una data importante nella storia del Torneo Win:Win: gli imprenditori delle aziende partecipanti a quest’edizione della manifestazione hanno indossato divise e scarpette per un’epica partita contro l’ASD Vicenza Calcio Amputati.

A poche ore dal triplice fischio che ha visto i biancorossi vincere 1-0 contro i padroni di casa, abbiamo intervistato due dei protagonisti: Roberto Milani, imprenditore e fondatore del torneo Win:Win, il torneo interaziendale più grande d’Italia, e Mattia Dal Pastro, portiere ASD Vicenza Calcio Amputati.

Com’è nata l’idea di questo match?
R.M.
: Negli anni passati abbiamo ospitato il baskin, il rugby in sedia a rotelle ed altre squadre di ragazzi con disabilità, quindi l’ASD Vicenza Calcio Amputati, sapendo questo, ci ha contattato per partecipare e dare visibilità a questa nuova realtà. Così abbiamo detto loro “perché invece di presenziare solamente non venite per giocare?”. Loro hanno accettato di buon grado e noi, per la prima volta, ci siamo organizzati come “team imprenditori” per metterci in gioco anche in campo.

M.D.P.: In un primo incontro con Andrea Milani di Fami, si era parlato di presenziare alla manifestazione, una realtà davvero bella, formata da persone meravigliose. Una sera sono andato a fare un sopralluogo, chiamiamolo così, e sono rimasto piacevolmente stupito. È iniziato tutto in questo modo: noi abbiamo bisogno di visibilità, di far conoscere la nostra realtà nata da poco e questa partita è stata l’occasione perfetta. Il torneo attira moltissimi spettatori e tanti partecipanti, tra i quali sicuramente c’è una parte che ha delle disabilità e che ha difficoltà ad inserirsi nella vita sociale, nel quotidiano, anche nel praticare sport, sentendosi in qualche modo “diversa”. Il nostro obiettivo, oltre che egoisticamente farci conoscere con questa partita e magari supportare da qualcuna delle aziende partecipanti, è quello di farci conoscere anche dalle persone che hanno più difficoltà, portando un messaggio positivo.

Come hanno accolto l’idea i vostri compagni di squadra? Siete scesi in campo aggueriti?
R.M.
: Con assoluto entusiasmo!!! Si sono attivati fin da subito: abbiamo fatto le divise per tutti e non vedevamo l’ora di giocare! Per Fami sono sceso in campo io ed anche mio fratello Andrea. Per la prima volta ci siamo messi in gioco ed abbiamo formato, anche sportivamente, una vera squadra. Anche chi non ha giocato è stato presente in panchina, a fare il tifo per i colleghi, ognuno con la sua maglia personalizzata. Pensare che tutto questo viene realizzato con uno scopo sociale è davvero bellissimo.

M.D.P.: Se siamo scesi in campo aggueriti? Sempre! A noi le amichevoli piacciono, ma fino ad un certo punto! La scorsa settimana abbiamo giocato una partita alla Patro Cup di San Pietro in Gù contro una rappresentativa dei ragazzi che fanno parte dell’Associazione Midollo Osseo. Avevano tutti intorno ai 16/17 anni e tutti giocano a pallone, ma abbiamo vinto noi! I presenti sono rimasti davvero sorpresi, perché non si aspettavano che il livello fosse così alto e, soprattutto, che potessimo mettere in difficoltà persone normodotate, ragazzi giovani ed allenati.

Mattia, dietro al vostro progetto quanto allenamento c’è?
Decisamente tanto. Nell’ambiente del calcio amputati siamo la squadra che più si è allenata e più si è dedicata al migliorarsi, per raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati.

Mattia, ti piacerebbe che questa partita diventasse una tradizione da ripetere negli anni?
Decisamente sì. Io, poi, gioco in casa e per me ogni volta che ho la possibilità di giocare davanti il mio pubblico è un’emozione in più. Il far conoscere la nostra realtà nel Bassanese conta tanto e il Win:Win è un’iniziativa davvero splendida, con uno scopo nobile, che merita l’attenzione della stampa e dei media ancor più che il Vicenza Calcio Amputati.

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